Cambiano i tempi: la rivoluzione dal basso parte dall’alto di Madonna di Campiglio. Ieri sera sui canali social di Andrea Aldrighetti, sommelier Ais e autore del blog Enophilia, è comparsa una rivoluzionaria, e provocatoria, lista vini presentata per la cena del 25 luglio nel lussuoso ristorante dell’Hotel Ariston di Madonna. Hashtag: #rivoluzionedalbasso. Cosa c’è di innovativo in questa lista: tutto. A partire dall’introduzione del sostantivo territoriale Cembra accanto al Mueller Thurgau Zanotelli. Una proposta, questa, che era partita mesi fa proprio da questo blog: il prossimo passo, lo diciamo all’amico Andrea, sarà il Cembra Bianco e magari anche un bel Cembra Rosso. Ma non basta. La carta vini aldrighettiana, fa cadere, finalmente, anche la desinenza DOC del TRENTO (Opera Brut) e le indicazioni e le denominazioni degli altri vini. Insomma, la rivoluzione territoriale parte dai salotti di Madonna di Campiglio. Meno male.
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È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Anche dal basso per davvero …..
Anche dal basso per davvero …..