cammariere

di Mariapia Giulivo – L’ascolto non lascia indifferenti. Ti prende, ti cattura, trascina in un universo artistico articolato di cui percepisci l’ afflato umano, la sensibilità espressiva, il segno della musica stampato a fuoco nell’ anima più segreta e profonda .
Con “Mano nella mano”, nuovo album di Sergio Cammariere, ( Sony Music) la si percepisce, la forza di quella stretta che unisce non solo due mani…ma mondi e culture anche lontane, tra voli di sogno, sprazzi di rara poesia, desiderio di superare le difficili condizioni di una realtà umana che spesso porta alla deriva, tra le aguzze rovine di un tempo senza più dimensione e direzione . La navigazione, per Sergio Cammariere, continua sempre. Riflessiva. Emotiva. Fluttuante, attraverso le note e la sua stessa voce. Una rotta, sia pure interiore, esiste. Si ferma in profonde e intime pause di pensiero ma guarda sempre avanti, verso l’ aria, il sole, le carezze ruvide della terra, il ritmo incessante del mare.
Atmosfere crepuscolari, suadenti dolcezze d’ amore, soffusi e impalpabili ricordi, appunti di viaggi verso altre terre scritti quasi sul notes del cuore, improvvise nostalgie, la dolce malinconia intrisa di ritmo sud americano, pensieri densi e senza meta ma certi che una meta possibile esiste ed è la libertà stessa dell’uomo, il risveglio delle coscienze.
Mai come in questo disco, difficile separare i testi dalla musica. Le tracce sono undici, quasi tutte firmate da Roberto Kunstler, un sodalizio consolidato che in questo lavoro ha davvero qualche lucente perla. Come “Ed ora”, canzone destinata ad essere intonata quasi come un inno, che ha il sapore di un canto africano, corale, viva, arricchita da uno scat finale di Gegè Telesforo da antologia…E “Mano nella mano”, brano che è anche il titolo del disco e che racconta, in uno stretto connubio tra musica e testo, il potere salvifico e irrinunciabile dell’ amore. Due testi sono invece firmati dall’ eclettico e introspettivo scrittore e artista Giulio Casale, “Le incertezze di Marzo” (dove l’ anima jazz di Cammariere torna in raffinate volute di suono..) e “La vita ci vuole”. Essi comunicano una rarefatta intensità, sono canzoni impregnate di senso ed interrogativi pensosi e incantati sulla stessa vita.
Un momento altissimo di questo nuovo percorso musicale è l’ omaggio al grande cantautore e poeta Bruno Lauzi, di cui Sergio era amico, con una canzone poco nota, ritrovata, in cui Cammariere aggiunge il suo valore personale, una ritmica latino americana di cui molte canzoni dell’album sono pervase.
Si allontana , ma solo quasi per guardare oltre, dalle sue atmosfere tanto amate del jazz per sciogliere in musica, con arrangiamenti raffinatissimi, sensazioni ed emozioni immagazzinate coltivando altre sue grandi passioni, l’ amore per i ritmi africani, quelli sud americani, l’eco della musica cantautoriale francese ed italiana della migliore tradizione, la mediterraneità, persino qualche atmosfera andalusa, gitana.
Tra i compagni di viaggio, Sergio Cammariere ha preso per mano anche l’incontenibile genio di Antonello Salis, che attraversa sapientemente e discretamente con la sua fisarmonica quasi tutto il lavoro ed esplode in “Pangea,”un duo strumentale finale con il magico e versatile pianoforte di Sergio . Un incontro senza eguali, due anime musicali diversa ma affini per sentimento e comunicativa, dove improvvisazione e melodia di fondono, quasi a comporre quella terra primordiale senza confini, bagnata da un unico immenso mare…in cui non esistono più la geografia, le evoluzioni geologiche , le dogane ed il “pianeta” diventa Universo , terra ancora inesplorata dove conta l’ incontro, la libertà espressiva di ogni voce ed ogni musica…
Ospite in qualche brano l’eclettico Fabrizio Bosso alla tromba e flicorno, un artista sempre onirico e avvolgente, con quel suo fraseggio inconfondibile… e grande impatto ha tutta la sezione ritmica, dove emerge uno scoppiettante Bruno Marcozzi in grande forma . L’indiscutibile talento di Cammariere come compositore , la finezza dei suoi arrangiamenti, la sua voce, maturata, profonda, a tratti quasi “recitante”, rendono “Mano nella mano” un ‘ isola felice di bellezza , sogno e intimismo, quasi come quella Sardegna in cui è stato girato da Francesco Cabras il video della title track “Mano nella mano”. Il viaggio musicale è una metafora…Tra le aspre rocce, affiora improvvisa la vegetazione. Il mare fa da contrappunto ad un percorso immaginario in cui ogni canzone è una tappa, una sosta…per fermarsi a guardare il cielo, la sua immensità mutevole che sfuma dall’ azzurro al rosso dei tramonti, e che non ci risparmia mai lo spettacolo delle nuvole. Anche quelle più minacciose, anche quelle dei momenti più cupi, saranno spazzate via dall’ aria ventosa e dolce della speranza…
In un mondo musicale spesso “usa e getta”, che ormai scorre troppo veloce e quasi inconsistente seguendo l’ onda di facili successi che poi svaniscono come rapide meteore, Sergio Cammariere resta un punto fermo di qualità alta e vibrante, emozionante e libera dalle facili “mode”. Con questo album, da ascoltare e riascoltare , ce lo dimostra e ci offre la chiave di lettura per raggiungere una libertà possibile, un riscatto dalle brutture del mondo, un attimo di felicità, un nuovo orizzonte da raggiungere insieme attraverso la musica….e sempre mano nella mano. Un contatto autentico, caldo e rassicurante.
MARIAPIA GIULIVO