«Così non si può andare più avanti, dopo quasi 12 anni che il Museo è aperto, dobbiamo sapere se possiamo puntare sul Mart come una risorsa per l’economia di Rovereto e Vallagarina oppure se dobbiamo rassegnarci al fatto che non rappresenta un fattore di attrazione e comportarci di conseguenza nel gestire le nostre attività e programmare i nostri investimenti.
«Alla Provincia chiediamo di impartire una svolta decisa ed immediata al management del Mart perché, a differenza di quanto succede con il Muse o altre realtà museali presenti in Trentino, il Museo di corso Bettini non rappresenta un’attrazione per visitatori e turisti, se non per quelle 2-3 mostre di alto livello e di forte impattoì.» (cit. L’Adigetto 24 settembre 2014).
Qualcuno spieghi a questo benedetto uomo che arte e cultura sono regolate da una grammatica differente da quella di una manifattura metalmeccanica. E anche da quella che regola il booking di un’agenzia di viaggio. Che i meccanismi di redditività di un evento culturale sono più complessi del calcolo aritmetico degli arrivi/presenze. Anche dopo 12 anni.
Qualcuno, per l’amor di dio, spieghi a questo benedetto uomo che la produzione culturale non è, non è solo, una giostra per i turisti. Come Daniza.
Qualcuno che gli è vicino, lo salvi, questo benedetto uomo, da questa folle fola che lo induce a misurare il valore dei fagioli Campbell’s contando lo scalpitìo pagante di corso Bettini.
Qualcuno che gli vuole bene lo redima, questo benedetto uomo, dal peccato capitale, e banale, che gli fa immaginare un mondo esclusivamente a misura di turisti e di ragionieri.
Qualcuno che lo ama, questo benedetto uomo, gli spieghi di Benedetto Croce e di Aristotele.
Qualcuno che ha a cuore il Trentino, provi a convincere questo benedetto uomo che certe cose si possono anche pensare. Che certe cose si possono anche confidare agli amici. Ma che non si devono dire. Che non si possono dire. Pubblicamente
Oppure narcotizzatelo.
O rinchiudetelo.
Ma risparmiategli, per l’amor di dio, l’ingiuria inconsapevole della cazzata.
Se gli volete bene.
Se qualcuno (ancora) gli vuole bene.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Ma l'esimio assessore non trova mai il tempo di rispondere alle frequenti domande che gli vengono poste su questo blog? Perché non provate sulla a girargliele sulla sua pagina facebook?
… Re Sole è chiuso nella sua reggia di versailles…e non si schioda. ..In quanto a fb…. sono sicuro che le cose le vede passare…. ma forse non ci considera interlocutori degni del suo alto rango….. Va bem così!
.. fornitegli le brioches…! Chiamate Maria Antonietta…!!
Chi glielo dice a Mellarini che è arrivato il tempo anche per lui di entrare in un museo, magari quello delle cere. E di restarci definitivamente?
Questo modo di ragionare è raccapricciante. Purtroppo è più diffuso di quel che sembra; è l'aziendalizzazione di ogni nostro momento quotidiano.
Piantatela di prendere in giro l'assessore: il piu sveglio di voialtri snob non è degno nemmeno di allacciargli le scarpe.
ops… è arrivato l'attivista mellariniano. ritiriamoci tutti in buon ordine….!
si consoli Roberto, si parla di scarpe rotte senza "eppur bisogna andar"..
Un mona! Il campione dei mona. Un mona che parla a ruota libera. Ma chi è stato l'altro mona che gli ha messo in mano l'assessorato alla cultura?
Piano con le parole amico Mona dai..che poi Re Sole ci si inkazza sul serio e ci fa….serar su tut……
Va bene, ritiro tutto e dichiaro che l'unico MONA in Trentino sono io. Così va bene? Tutti conententi?
.. è in piena syndrome da "Quinto Potere"…
Sbaglio o questa "notiziola" è stata ingnorata dai giornali di oggi, non mi sembra di averla letta. Forse qualcuno copre questo geniaccio della politica trentina? Per fortuna che c'è internet!
Scusate se io sono un ignorante, ma se le cose stanno così perché l'assessore non fa chiudere anche le biblioteche, le scuole, gli asili nido, le scuole materne, le piscine e dirotta tutti i soldi sui campi da calcio? Mi sembra che quello sia il suo solo interesse.