di Nicola Zoller – Giuseppe Morelli, uomo grande del contado trentino, cattolico aclista, socialista mite e operoso; nel frattempo impiegato per lunghi anni alle Poste e poi albergatore all’ Aerhotel di Trento per quasi vent’anni: lì ci trovavamo, noi ultimi figli di un dio decaduto, noi socialisti trentini che non abbiamo voluto abdicare… e lui ci accoglieva con affetto. Ecco, Giuseppe, il nostro Bepi Morelli, è andato avanti, sul finire del settembre di questo ingrato 2014.
Sono stato quasi un suo fratellino. Mi parlava di montagna, del mio Monte Baldo e della sua flora, che conosceva molto meglio di noi dell’Altopiano… E poi di politica: sì, ci parlava di politica, e insegnava a noi tutti ad essere parte e partecipi delle aspirazioni della nostra gente, a non dimenticare le nostre origini popolane, a pensare sempre che il nostro riscatto doveva essere sempre anche un riscatto degli altri, della collettività. Pensava ad una politica amica e rispettosa del popolo, e per questo rispettata. Pensieri d’altri tempi… ma lui non disperava che potessero ritornare.
Era fiducioso il nostro fratello maggiore, il compagno che ci proteggeva, e lo fu strenuamente anche nel periodo più triste, tristissimo, quando perse Andrea, l’avventuroso figlio diletto, attraversatore di deserti verso la Cina e di oceani verso le Americhe per tornare a morire sui nostri monti, sotto la slavina del Rujoch. Raggiungi il tuo Andrea, dolcissimo Bepi, ora riposa. Cursum consummavi, fidem servavi. E anche noi, col grande poeta, lasciaci pregare “nel tuo porto, quiete”.
Nicola Zoller
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Mi unisco commosso al ricordo per Bepi Morelli espresso da Cosimo e Zoller. Morelli volava alto con le idee, ma si sporcava generosamente le mani per realizzarle. Era un uomo "contro" in anni in cui era più difficile di oggi muoversi fuori dal coro, sapeva flettersi pur di portare in porto le iniziative in cui credeva. Insofferente per certa burocrazia ottusa, non disdegnava tagliare le curve pur di giungere puntuale al traguardo convinto com'era della prevalenza del fare sul dire. Ti trovavi così fra i relatori delle sue tavole rotonde alla Settimana folk Valle dei Laghi senza nemmeno saperlo, tanto era logico per lui che dovessi esserci. La sua ironia sfiorava il sarcasmo, ma la sua onestà intellettuale pareggiava con l'entusiasmo contagioso che metteva nelle cose. Credo che il territorio tutto lo debba rimpiangere in tempi come questi, dove certi valori appaiono sfumati. Un bell'esempio di impegno civile, quello di Bepi Morelli, testimone non chiassoso di un'epoca sempre più divisa fra squali silenziosi in un mare di pesci indifferenti.