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Caro Cosimo le cose che non vanno nel nostro Trentino "Autonomo" sollevate su questo bel blog sono tante, troppe!
Ma purtroppo i "Palazzi" cui sono indirizzate le nostre critiche tacciono…
A questo punto io avrei un idea, e cioè:
se per Giovanni Pascuzzi che oggi sul Corriere del Trentino scrive che:
“L'Università di Trento è un'organizzazione complessa nella quale lavora circa un migliaio di persone tra docenti e personale amministrativo e nella quale studiano diverse migliaia di giovani. È del tutto fisiologico che qualcuno possa giudicare sbagliata l'azione o l'inerzia dei diversi organi decisionali: senato accademico, direttori di dipartimento e così via…”
per ovviare al
“…silenzio spesso serbato dai destinatari di critiche o di semplici richieste di chiarimento non può essere considerato appagante anche aderendo alla logica dirigistica e scarsamente partecipativa che impronta il nuovo modello di governance del nostro ateneo…"
Giovanni Pascuzzi propone di istituire il Garante d'ateneo.
Ecco allora l'idea Cosimo, anche noi potremmo chiedere non so però a chi… l'istituzione del Garante del Consorzio di tutela vini del Trentino così finalmente avremo chi risponde nero su bianco alle critiche mosse su questo bel blog.
Che ne dici?
Mi sembra che anche nella zona Franciacorta funzioni così la DOC, ma per esserne certi e capire bene come la applicano bisognerebbe chiedere a Franco Ziliani.
Tex funziona così in Tutti i consorzi del mondo. Quelli seri. In questi giorni il consorzio del prosecco ha sbloccato il 10% della quota riservata per far fronte alle richieste del mercato inglese. E a Treviso le contrattazioni impazzano. Il Trentino no. No tu no.