È stata dedicata a Luigi Veronelli la tappa conclusiva, in Bergamo, di Italy Road Show, il percorso itinerante per la presentazione del Padiglione del vino italiano ad Expo 2015 chiamato VINO A TASTE OF ITALY. Sono intervenuti, tra gli altri, il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il direttore generale Giovanni Mantovani e il presidente del Comitato Decennale Luigi Veronelli Gian Arturo Rota. La decisione della dedica ha portato molta attenzione su Veronelli ed è diventata buon viatico per annunciare cosa accadrà in nome suo nei prossimi mesi. La mostra sbarca a Bergamo Dopo la Triennale di Milano (20 gennaio-22 febbraio), la mostra “Luigi Veronelli – Camminare la terra” sarà trasferita a Bergamo, nel meraviglioso complesso dell’ex-monastero di Astino, poco fuori città, e vi resterà per i sei mesi di Expo. Giorgio Gori ha dichiarato «è nostra intenzione fare di Bergamo una sorta di fuori salone con una mostra su Veronelli e l’esposizione al Monastero di Astino della sua collezione di migliaia e migliaia di bottiglie». Il sindaco ha introdotto un tema in più, accolto con soddisfazione e favore dalla famiglia e dal Comitato decennale, e su cui è iniziato il dialogo per renderlo concreto. Con l’auspicio, nostro, che possa anche avviarsi il dialogo sulla collocazione, sempre in Astino, dell’archivio e della biblioteca veronelliane. Sembrerebbe un logico completamento, per la prosecuzione, ancor più organica, degli studi su di lui e sulla cultura enogastronomica italiana, avviati dal Comitato decennale. Perché, ha sottolineato il ministro Martina, «se uno racconta al mondo Veronelli, per esempio, racconta l’incrocio tra coltura e cultura, intellettualità e produzione, che solo l’Italia ha».
Verso Expo 2015 (nella foto, da sinistra, Giorgio Mantovani e Gian Arturo Rota)
Gian Arturo Rota ha auspicato che «il padiglione del vino italiano accolga e aiuti quella categoria che Veronelli ha sempre sostenuto e difeso, sino all’ultimo respiro: i vignaioli, i piccoli produttori, i contadini. Perché ancora oggi sono il cuore pulsane dell’enologia italiana, enologia che sta trionfando nel mondo. Spero che la dedica della tappa di oggi sia la traduzione più corretta, più coerente, anche più concreta da parte vostra perché Veronelli viva non solo formalmente dentro un’esposizione che è un’occasione importantissima per la nostra Italia e la relativa economia, agricola e no». Giovanni Mantovani ha risposto prontamente: «Il pensiero di Veronelli deve essere rappresentato, e lo sarà, dentro il padiglione vino. La passione, la competenza e la visione lungimiranti di Veronelli hanno sempre caratterizzato il suo approccio umano e professionale al settore del vino. Un esempio che, con umiltà, abbiamo sempre tenuto presente nell’elaborare il progetto del Padiglione del Vino ad Expo che, idealmente, vuole continuare la narrazione e la promozione di un mondo, come quello enologico, che prima di tutto è storia, cultura e tradizioni di terre e popoli».
Il calice dei sostenitori Cresce il numero di amici che aderiscono
Chi condivide le finalità e il progetto del Comitato Decennale Veronelli, può diventarne promotore o sostenitore secondo le modalità qui indicate. A chi aderisce, si chiede di inviare un testo con cui motivare l’adesione, all’indirizzo presidenza@decennaleveronelli.it. Questo testo sarà pubblicato nella sezione Perché sosteniamo del sito e nel catalogo della mostra “Luigi Veronelli. Camminare la terra”. Ad oggi, fanno parte di quello che abbiamo chiamato Il calice dei sostenitori (in ordine di adesione): Casa Veronelli – Ingruppo – Comune di Bergamo – Bibenda – SGA corporate&packaging – Consorzio Tutela Valcalepio – Guido Berlucchi – Movimento Turismo Vino Emilia Romagna – Consorzio Tutela Moscato di Scanzo – Gruppo Meregalli – Slow Food Italia – Volpe Pasini – Schiopetto – Giacomo Bologna Braida – Ferrari Lunelli – Well Com Comunicazione – Nonino – Cantina Sociale Clavesana – Romano Dal Forno – Col d’Orcia – Giunti Editore – Aspi – Parusso – Fisar – Ais – Masottina – Marchesi Antinori – Tenuta San Guido – Marco Felluga – Ruggeri – Trizero – Fattoria di Nittardi – Allegrini – Galardi – Bera – Tenuta di Bibbiano – Enoteca Longo – Alziati Annibale – Tenuta di Fiorano.
Cantiere mostra Luigi Veronelli – Camminare la terra Triennale di Milano 20 gennaio-22 febbraio 2015
Un tabarro si aggira tra le vigne. Luigi Veronelli era un uomo di notevole corporatura, eppure, quando avvolto nel suo tabarro si incamminava tra i vigneti nelle brumose giornate invernali, sembrava quasi perdersi nel contrasto con la regolare disposizione dei filari e l’immensità del cielo. Articolata in varie sezioni, la mostra si apre con la presentazione degli esordi di Veronelli nel mondo dell’editoria e del giornalismo. Ancor giovane esplora le vie della filosofia, la politica, la montagna e le piste da sci, la provocazione letteraria e la cucina. Avverte la necessità di una rivista che rilanci in lingua italiana la gastronomia, crei una rete di competenti (giornalisti, cuochi, sommelier, cultori) e susciti un dibattito: nasce Il gastronomo. In mostra gli strumenti del suo lavoro quotidiano: lettere, taccuini, appunti, bozze, libri, contratti, presentazioni e ristampe. E tra gli oggetti quel tabarro divenuto quasi un simbolo del suo modo di vestire: anticonvenzionale, libero, estroso, per scelta più vicino al mondo del lavoro piuttosto che a quello accademico e ufficiale.
L’archivio rivela (Leonardo Sciascia mentre ritira il premio Nonino, per l’opera Kermesse, nel 1983)
Si sono conosciuti, si sono scritti. Il noce di Recalmuto, vino della terra di Sciascia, fu recensito su Capital da Luigi Veronelli. Ma i loro rapporti vanno oltre questo vino, affondano in quella cultura italiana che aveva una lunga storia letteraria e alimentare, e si incrociano con uno dei letterati-scienziati più singolari del seicento, Lorenzo Magalotti. Scrive Sciascia: «Caro Veronelli, ecco la ricetta magalottiana del gelato, con la mia noticina. Il libro in cui l’ho messa uscirà, credo, in autunno. Ho ancora da finire l’articolo sul viaggiare in treno. Scusami, ma lo finirò. Un cordiale saluto». Leonardo Sciascia. [P. S.]«Non ho mai visto “L’etichetta”». Veronelli gli aveva spiegato «esco con un trimestrale, “l’Etichetta”, il titolo me l’ha suggerito una lettera di Magalotti dalla corte di Spagna in cui evidenzia l’ambiguità positiva della parola».
Appuntamenti
– 6 novembre ore 18,30: presentazione del libro “Luigi Veronelli – La vita è troppo corta per bere vini cattivi” Foro Boario – Nizza Monferrato (Asti)
– 8 novembre ore 11: presentazione della guida I Vini Buoni 2015, edizione dedicata a Veronelli Teatro Puccini – Wine Festival, Merano (Bolzano)
– 12 novembre giornata di conoscenza su Veronelli per gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Mondovì (Cuneo). Aperta al pubblico.
– 21 novembre ore 17,30: Lady D “Amica mia paritaria”, talk show su Veronelli e il femminile; in collaborazione con il Consorzio Durello Teatro Comunale – Vicenza
– 18 novembre ore 21: “Il vino è il canto della terra verso il cielo”, in ricordo di Luigi Veronelli Centro Sociale Calderara – Paderno Dugnano (Milano)
– 29 novembre ore 11,30: Premio Luigi Veronelli (cerimonia) Pianeta Gourmarte – Polo Fieristico Bergamo
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È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.