I sogni sono sempre una bella esperienza. E soprattutto non costano nulla. Di sicuro meno dei voli transoceanici.
L’ipotesi onirica di Wine Meridian, firmata dal responsabile marketing di Consorzio Vini del Trentino, che immagina l’espansione dell’export di metodo classico italiano negli States di sicuro esercita un certo fascino. Se poi ci si aggiungono anche i lauti assegni assicurati dai fondi OCM, posso capire che la prospettiva possa perfino risultare convincente.
Dopodiché, forse, sarebbe più realistico e profittevole cercare di intercettare i consumatori sui mercati locali e domestici. Che garantiscono maggiori marginalità rispetto a quelle generate da un mercato, lontano, competitivo e affollato come quello americano. Soprattutto quando si hanno a disposizione volumi produttivi (poco più di ventidue milioni di pezzi) lontanissimi da quelli ciclopici di Prosecco, Champagne, Seckt e Cava.
Ma così è, il sogno dei voli transoceanici si aggira per il Trentino. Anche per il Trentino.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.