Come da tradizione, ogniqualvolta il responsabile della Comunicazione di Consorzio Vini del Trentino, Fabio Piccoli, parla, a questo Blog tocca di dissentire. E di prendere le distanze.
Dalle colonne del quotidiano L’Adige, oggi Piccoli richiama tutti “all’unità”. Questa parola a suo tempo tanto cara a Re Sole Mella, oggi viene riciclata dall’eminenza grigia di Consorzio. Che, tuttavia, si dimentica di spiegare su quali basi politiche e produttive si possa sedimentare un’ipotetica esperienza unitaria che abbia a riferimento la DOC Trentino. Per esempio come la pensa Piccoli sulla DOC unica del Pinot Grigio per il Triveneto? Come la pensa a proposito della recente proposta di modifica del disciplinare della DO? E questi non sono dettagli di poco conto. Perché se non viene spiegato e articolato questo “dettaglio”, si rischia di far passare il messaggio che l’unità debba essere costruita esclusivamente attorno alle posizioni egemoni del più forte. Ma forse questo è l’obiettivo. E il richiamo all’unità, allora, suona solo come un bonario (fino ad ora) ammonimento ai dissenzienti.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Ti chiedi: "…Per esempio come la pensa Piccoli sulla DOC unica del Pinot Grigio per il Triveneto?"
Piccoli è Veneto non è mica Friulano… quindi è ovvio come la pensa.
E non sarà certo lui (Piccoli) che incalzerà quelli di Confagricoltura o di Coldiretti del Trentino o tutti i soci delle Cantine Sociali a mobilitarsi come ha fatto bene Roberto Felluga presidente della Sezione Vitivinicoltura di Confagricoltura Friuli Venezia Giulia contro la DOC Triveneto.
Ma gli stolti siamo noi ad aver bisogno di "specialisti" di fuori regione con tutti i cervelli che abbiamo in provincia, ma tant'è… e poi ci battiamo per l'autonomia e l'unità? Ma per favore.
Tex:
Mi propongo come cervello autoctono.
Anzi in verità mi sono già proposto.
Ma non mi vollero.
Volettero.
Volessero.
Voluttà.
Vedi foto.
Allegata.
Qui trovate l'opinione di Piccoli sulla DOC unica del Pinot Grigio http://www.gamberorosso.it/news/item/1021405-dal-…
Grazie per la segnalazione PIe! Ora aspettiamo però anche un'interpretazione esegetica autentica…perché io, nel mio piccolo, non ho capito cosa voglia dire.
«Solo uniti si vince la sfida globale». Bell’articolo… “ L’idea di by-passare la scarsa reputazione del vino trentino attraverso le singole aziende che usano magari l’Igt non è efficace, è una strada troppo difficile”… “serve il coraggio dei produttori”… “o facciamo gioco di squadra vero o perdiamo altre occasioni”… “la necessità di dare vita ad un osservatorio prezzi, denunciando in maniera molto chiara quando ci sono vendite e valori troppo bassi e pericolosi”…”le remunerazioni dei produttori… permettono di sostenere i contadini attivi nel settore del vino, ma per continuare su questa strada occorre avere una capacità imprenditoriale più evoluta”, ecc. ecc. Se non erro del neo-eletto presidente del consorzio sulle due pagine dell’Adige non c’era ne una riga ne una foto… quelli del giornale avranno pensato che non avrebbe potuto aggiungere altro! Altri avevano già detto tutto… Come avete detto che si chiama il nuovo presidente? Ah sì, Alessandro Bertagnoli… quasi l’avevo dimenticato!
Perchè sempre cosi polemico lei signor Claudio (in buona compagnia con tutti quelli di questo blog)? Non capisco perché tira in ballo Alessandro, che è un'ottima persona e sarà anche un ottimo presidente. Non è mica obbligato a rilasciare interviste, c'è un responsabile della comunicazione spetta a lui tenere i contatti con i giornali e lo fa anche bene mi sembra. Checche ne pensiati voi.