In un’intervista a Domenico Sartori sulle pagine dell’Economia dell’Adige, oggi Geremia Gios annuncia la sua sfida a Renato Dalpalù, il candidato predestinato (dall’alto) alla successione di Diego Schelfi al vertice della Federazione delle Cooperative del Trentino.
Gios è figura che non ha bisogno di presentazioni: docente universitario, economista, sindaco, ma soprattutto uomo capace di raro carisma.
Annunciando la sua candidatura pone due questioni fondative: riscoperta della centralità del socio e autonomia e protagonismo (e responsabilità) delle coop di primo grado.
Già questo basta per guadagnarsi la simpatia del blog. E mia personale.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Bravo Geremia… Bravo Geremia… Bravo un paio di p….. Infatti leggendo il Corriere del Trentino di oggi abbiamo saputo che è una scelta ''consigliata'' dal PATT . Che dopo la Provincia vuole adesso controllare anche la Federazione delle Cooperative . Sempre più schifato da questi intrallazzi trentini, che ridere poi quando vogliamo fare i moralisti con certe zone del sud Italia dicendo che noi siamo migliori… E voi opinionisti che fare pure da megafono a queste porcherie , eh già , perché lisciare la schiena ai potenti di turno non fa certo male, vero ?
Caro Schifatissimo concordo con te la politica dovrebbe star fuori è vero, però da quello che dici si capisce che non hai letto l'intervista di ieri su l'Adige di Geremia Gios, io ti consiglio una cosa: "vai leggitela e poi vedrai che da quelle poche cose che dice concordi con chi su questo blog è lontano km dal PATT". 😉
Io penso invece che alla politica, ai partiti – se sono partiti e non solo bande elettorali – competa avere un punto di vista, una visione, un riferimento. Competa fare delle scelte e prendere delle parti. Perché politicamente non è indifferente che a prendere in mano l'organizzazione di riferimento della maggior azienda del trentino – circa 200 mila soci – sia un manager del secondo grado piuttosto che un professore universitario. Non è la stessa cosa ed è giusto che la politica abbia il coraggio di dire da che parte sta.
Mi ha deluso FTCOOP neanche capace di rispondere alla lettera di Gubert… ah! quando i tase vol dir che…
E' chiaro che il patt ha interesse a mettere radici nella federcoop…magari per poter perorare le ragioni di una certa cantina che loro hanno molto a cuore…
Non sta a me difendere il Patt – anzi provo anche un certo fastidio -, ma ti ricordo che la parabola di quella certa cantina a cui tu alludi fu pilotata e manlevata da tutt'altra parte politica e dal suo indiscusso patriarca.
Caro Schifatissimo, intanto grazie per averci accreditato come
"opinionisti" … ma purtroppo non lo siamo: la nostra opinione risulta piuttosto insignificante. Poi, solo una precisazione: che Cavallo Pazzo Geremia sia o non sia in quota Patt a me personalmente interessa poco. Ho espresso un giudizio positivo su una questione che considero fondamentale: il ripristino della centralità del primo grado cooperativo. Una questione che considero dirimente e sulla quale Dalpalù,
per la sua storia professionale e cooperativa, di sicuro coltiva
opinioni differenti. Se poi questa è anche l'opinione di Baratter e del Patt, sono contento: si vede che ogni tanto anche il partito delle braghe alla zuava ne imbrocca una. Ogni tanto.
E infine: non che tu sia obbligato a leggere assiduamente il blog, anzi tutt'altro, ma se tu lo leggessi anche sporadicamente ti accorgeresti che la lisciatura del pelo non rientra né fra le nostre abitudini né fra le nostre attitudini. E questa linea, che si è sempre connotata per essere dalla parte opposta rispetto all'establishment Ravina e di piazza Dante, a qualcuno di noi è anche costata piuttosto cara. Ovvero è costata l'emarginazione da qualsiasi circuito istituzionale del vino trentino. E qui mi fermo.
Se poi vuoi confrontarti sulle idee e sulle opinioni, questione del “primo grado” in primis, eccoci qui pronti a farlo: Cavit, Sait,
Casse Centrali e tutto il resto dei consorzi, chi sono i padroni
della cooperazione? I soci del primo grado o i manager del secondo grado? Discutiamo pure apertamente. E se il Patt, finalmente, assume una pozione vicina alla contemporaneità, va bene. Anzi va pure meglio.
Da quel poco che dice in quest'intervista piace tanto anche a me, Gios sembrerebbe un candidato con le palle, ed ho la vaga impressione che da qui a giugno ne sentiremo delle belle, a tutto vantaggio della Cooperazione vera.