MATILDE POGGI (FIVI): TESTO UNICO VINO, SERVE PIÙ CORAGGIO
La Presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti chiede un database condiviso tra gli enti controllori e un ufficio centrale per le etichette.
Condivisione dei dati raccolti dagli organismi che realizzano i controlli nelle aziende e un ufficio unico per l’approvazione delle etichette. Sono queste le richieste della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti che ancora non hanno trovato spazio nel Testo Unico per il vino, la cui bozza è stata presentata oggi dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina a Vinitaly.
“Pur andando nella corretta direzione di una sburocratizzazione del settore – spiega Matilde Poggi, presidente della Fivi – il Testo Unico rappresenta una rivoluzione a metà. Introduce una cabina di regia per i controlli alle aziende, ma non prevede la condivisione dei dati raccolti tra i diversi enti coinvolti. Oggi capita che, anche a breve distanza di tempo, le aziende debbano fornire più volte le stesse informazioni, ad esempio all’Istituto Repressione Frodi, Asl e Guardia di Finanza. Per i vignaioli significa perdere giornate su giornate di lavoro”.
La proposta della Fivi, che rappresenta oltre 900 produttori associati, è quella di creare un database condiviso da cui tutti gli enti possano attingere.
Altro tema caro alla Fivi è quello dell’istituzione di un ufficio centrale che decida in tema di etichette. Un ufficio unico, gestito a livello centrale/regionale o presso gli enti certificatori, risolverebbe l’attuale insostenibile situazione di confusione nell’interpretazione delle norme. Dovrebbe essere una struttura che crei modelli corretti di etichette, i quali, una volta validati e adottati dai vignaioli, non vengano contestati in alcun dettaglio dagli enti e uffici periferici preposti ai controlli.
“Ci auguriamo – prosegue la Poggi – che il Ministero sia disponibile ad un confronto su questi temi. Su altri argomenti, come la definizione di vitigno autoctono, abbiamo visto che le nostre osservazioni sono state accolte: se nella prima bozza di Testo Unico presentata nel giugno scorso veniva considerato autoctono ogni vitigno coltivato in Italia, oggi l’utilizzo di questa menzione è limitata alle varietà tipiche, di cui sia dimostrata l’origine esclusiva italiana”.
Fino a mercoledì 25 marzo la Fivi è presente a Vinitaly al Padiglione 8, Stand B8/B9 e C8/C9. Per la prima volta un’area tutta dedicata ai soci FIVI con 53 aziende.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.