Comunicato stampa
DEGUSTAZIONE, IL VALPOLICELLA SPOSA IL VEGANO: “COMUNIONE DI VALORI E PERFETTO ACCOSTAMENTO SENSORIALE”
(Vinitaly, 23 marzo 2015). Valpolicella Doc Classico 2014 per gli ‘asparagi con scaglie di formaggio vegano alle noci’; Classico 2013 per l’‘arrosto di seitan al Valpolicella’; ‘lasagna con farina di kamut al radicchio e noci’ abbinati a un buon Valpolicella Doc 2014. Cambiano le abitudini alimentari degli italiani e il vino scopre nuovi accostamenti: per la prima volta nella storia del Vinitaly è andata in scena una degustazione guidata tra un vino, il Valpolicella (rigorosamente non chiarificato con ingredienti di origine animale), e un menù vegano. A sancire il matrimonio vegan con il vino – che può aprire un notevole fronte economico per i produttori ‘vegan-friendly’ –, il Consorzio di tutela vini Valpolicella in collaborazione con l’Associazione Vegani Italiani Onlus (Assovegan), la cui community conta ogni mese 1,7mln di pagine viste e oltre 20mila ricette postate. “La collaborazione con il Consorzio della Valpolicella vuol dire molto per noi – ha detto Alessandro Tulli, rappresentante Assovegan e responsabile VeganOk – abbiamo fatto una scelta etica anche in favore dell’ecosostenibilità del Pianeta che per tanti versi presenta analogie con gli atteggiamenti in favore dell’ambiente di tanti produttori di vino”. Dello stesso parere il presidente del Consorzio di tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini: “La tutela della biodiversità nel mondo animale è al centro dei progetti della nostra Dop, che è anche quella che presenta in Italia maggior valore alla produzione con circa 550mln di euro all’anno. Per questo impegno – e anche per una indubbia consonanza sul piano del gusto, abbiamo fortemente voluto organizzare questa iniziativa”. Valori ma anche gusto, secondo Nicola Frasson, degustatore di una nota guida italiana, che ha condotto la degustazione davanti ai giornalisti di settore italiani ed esteri: “Il Valpolicella è il vino perfetto per i cibi vegani – ha detto Frasson – perché mantiene freschezza, presenta tannini morbidi, non infastidisce il palato e soprattutto dal punto di vista sensoriale funziona molto bene con i sapori vegani”.
Secondo l’osservatorio dell’Associazione vegani italiani Onlus nel nostro Paese si assiste a un fenomeno sociale senza precedenti di cambiamento delle abitudini alimentari: +15% all’anno di vegani negli ultimi 4 anni, con punte di crescita al Nord e al Centro. In tutto si parla di circa 1 milione di vegani in Italia, che è anche il secondo Paese al mondo dopo l’India per presenza in termini demografici di vegetariani e vegani. Numeri enormi, che la Valpolicella è pronta a intercettare anche attraverso la certificazione dei propri prodotti realizzati in coerenza con le scelte etiche di questo nuovo cluster sociale.
La Valpolicella è la prima DOP di vino rosso in Veneto e tra le più importanti in Italia. Il terreno vitato Valpolicella, ha superato i 7.435 ettari di estensione nel 2014 (25% del veronese e il 10% del Veneto). Sono quasi 60milioni le bottiglie delle denominazioni (Valpolicella, Amarone, Recioto e Ripasso) prodotte nel 2013, per un valore complessivo che si aggira sui 550mln di euro annui (primato nazionale per una Dop), di cui 325mln solo per l’Amarone. Altissima inoltre la percentuale di prodotto imbottigliato/certificato (96,75%, dati Ismea).
Le 21 aziende presenti allo stand sono:
Clementi, Coali – Tenuta Savoia, Corte Aleardi, Corte Archi, Damoli Bruno, Dindo, Ettore Righetti, Fidora Organic Wines, Flatio, Lavarini, Le Marognole, Menegolli, Montecariano, Pagani, Piccoli Daniela, Salgari, Scriani, Tenuta Il Canovino, Terre Di Leone, Zanoni Pietro, Zanotti Diego.
Ufficio stampa Consorzio Tutela Vini Valpolicella: InterCOM
Simone Velasco velasco
Giorgia Vincenzi ufficiostampa
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
…speriamo che il consorzio in questione si sia ricordato anche di arricchire poi la dieta Vegan in degustazione con dei supplementi di cobalamina, meglio conosciuta come vitamina B12, giusto per assicurare il normale funzionamento del cervello, del sistema nervoso e della formazione del sangue… Scommetto che se si intervistano/interrogano il presidente del consorzio vinicolo, i consiglieri e tutti i pubblicisti che hanno imbastito la campagna pubblicitaria, 99 su 100 non sanno pressochè nulla di diete e tanto meno delle caratteristiche e particolarità della dieta Vegan, a parte alcuni luoghi comuni… e sono saltati sul carretto che passa che li fa sembrare più fighi… contando molto sul fatto che anche il loro target market non capisce una mazza di gestione dell’equilibrio nutrizionale delle diete… il che riduce la campagna ad un normale seguir la moda per, legittimo, interesse economico… Infine, “…il Consorzio di tutela vini Valpolicella in collaborazione con l’Associazione Vegani Italiani Onlus (Assovegan)…”, che mi significa “…in collaborazione con l’Associazione…”, direbbe Mimì Augello ne Il Commissario Montalbano…