Cari lettori, se volete capire di più del vino trentino e dello stato di salute della vitivinicoltura trentina, e non vi basta Trentino Wine, allora accomodatevi su VigneVini. E lì tutto vi sarà spiegato. Con dovizia di particolari e di interviste. E di dotti ed autorevoli punti di vista. E se non avete tempo per leggervi entrambe le fonti, lasciate perdere Trentino Wine e concentratevi su VigneVine: la fonte è quanto di più esaustivo vi possiate immaginare.
Buona lettura a tutti!
VigneVini a cura di Carlo Bridi (pg. 8 – 13)
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
A parte l'apertura con doppia pagina pubblicitaria istituzionale che dice già tutto, l'autore dimentica, nell'intervista al prof. Segrè, che San Michele ha celebrato i 140 anni, mentre l'assessore Dallapiccola annuncia per la prossima settimana l'approvazione di linee strategiche poliennali. Non s'è ancora visto nulla, nè è giunta eco di un qualche dibattito in proposito. Conseguentemente Bridi glissa su tutte le domande possibili ai responsabili del Consorzio Vini, ma dice che ci si è ricompattati (!) fra categorie, mentre Piccoli ricorda che la promozione riguarderá praticamente tutto il globo terracqueo, tanto da non farsi mancare nulla e non scontentare alcuno. Zanoni di Trentodoc richiama l'unitá d'intenti delle 41 Case aderenti e l'armonia ritrovata: quando s'era persa? Si apprende però che la compartecipazione alle spese promozionali (30%) è calcolata in base al numero di bottiglie prodotte: sará per questo che l'ultimo dato parla di solo 7 milioni di pezzi? A sufficienza comunque per promuoversi in ogni dove, USA compresi. Bridi si fa lirico, infine, con i Vignaioli dove ammette che c'è critica (per l'aumento di resa del Pinot grigio DOC), ma – critica della critica – manca un progetto dei Vignaioli. Cesconi pensa ad un Piano B (quello A dov'è?) e intanto anticipa che non ci saranno aumenti di prezzo sulle bottiglie perchè la qualitá dell'ultima vendemmia non è stata come quella precedente. Ottimo per la truppa, maresciallo B.!