PR: Buongiorno, parlo con il signor Cosimo?
Cosimo: Si, buon giorno. Con chi ho il piacere di parlare?
PR: Mi chiamo Romina Semprebom *, lavoro nell’organizzazione dell’azienda CiaoCiao *
C: Mi dica, pure
PR: Ho letto l’articolo pubblicato questa mattina, con la sua firma. Devo dire che non mi ha fatto piacere leggere certe parole, leggere quel titolo
C: E come mai?
PR: Beh, sa, noi siamo una grande azienda, siamo attenti all’immagine. E queste cose non ci fanno bene
C: La mia era un’intervista, c’era un virgolettato. Il titolo rispecchia esattamente il virgolettato
PR: Capisco, però così non va bene. Il management della mia azienda è molto dispiaciuto
C: Posso caipre il dispiacere, ma io non mi occupo dei piacerie dei dispiaceri della sua Azienda
PR: Forse lei non capisce, ma noi possiamo mettere in moto grandi giornali e grandi giornalisti, dal Sole 24 Ore a Repubblica.
C. Apperò!
PR: Si possiamo farlo: o lei ci dà delle spiegazioni o lo facciamo. Noi pretendiamo delle spiegazioni: quel titolo non ci è piaciuto per niente.
C: E allora vuol dire che sono un ottimo titolista. La saluto. E arrivederci!
PR: Lei è un maleducato: sentirà ancora parlare della nostra azienda. Il nostro management è davvero molto dispiaciuto.
C: ArrivederLa.
* Nomi di fantasia
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Giuro che non ho capito a che articolo/intervista fai riferimento…ma mi hai incuriosito!
.. è una cosa di qualche giorno .. fa.. e non riguarda cose del blog. era un articolo su una rivista specializzata. Ma era per raccontare di come ormai l'informazione venga confusa con la comunicazione funzionale.e infatti tutti gli uffici stampa aziendali (e non ) ormai sono in mano non a giornalisti ma a cosiddetti "comunicatori" o "pr". E' un mondo nuovo. A volte perfino simpatio.