Dev’essere il tempo degli autoctoni trentini, questo.
Il mio tempo degli autoctoni.
Sta di fatto che dopo la bottiglia di Ciso dell’altro giorno, questa sera va di Marzemino.
Un Marzemino Trentino (DOC) Superiore. E’ quello prodotto prodotto in un vecchio vigneto di Isera da Ruggero de Tarczal: HUSAR. Annata 2011, ancora in ottima, anzi ottimissima, forma. Bello il colore rubinissimo e brillante, buono e molto accentuato, il profumo violaceo tipico. Ma è in bocca che stupisce, è di una freschezza inaspettata, perfino esagerata per un vino da questa varietà di uva, che si espande leggero, senza le ambizioni delle grandi strutture, ma con un impatto balsamico, di salvia, di incenso e di rosmarino. Davvero un bel finale, gradevolissimo.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Personalmente lo ritengo uno dei migliori vini trentini..il Marzemino Husar de'Tarczal è davvero fantastico.grandi profumi,piacevole in bocca ma mai ruffiano.un vino da avere sempre nella propria cantina..come molti altri della stessa cantina..il Pragiara per esempio, taglio bordolese di gran classe oppure il loro Brut..incantevole,48 mesi sui lieviti..da assaporare in religioso silenzio;-)
anchio adoro questo marzemino di de tarczal, quando vengo in trentino mi fermo sempre ad acquistarlo. Bravo Ruggero!