di Anonimo Confratello * – Sabato scorso elezione del Capitolo della Confraternita: con la consueta abnegazione e con rispetto per la tradizione i confratelli hanno rinnovato in blocco tutto il Capitolo, considerato anche il fatto che erano gli unici candidati. Allo scorso giro qualche novello (aspirante capitolare, e non vino) aveva ben provato a mettersi a disposizione, ma i confratelli, come sopra già descritti, avevano tarpato ogni ala innovatrice. Stavolta non ci ha provato nessuno e non abbiamo avuto neanche l’imbarazzo.
Volevo quasi proporre il divieto statutario che la somma degli anni di tutti i capitolari superi il millennio, ma c’è chi ha fatto meglio. Se non ho capito male (ero un po’ distratto) dalla prossima volta almeno tre dovranno essere nuovi.
Belazzo, verrebbe da dire, ma dobbiamo anche aggiungere che non per forza la gioventù è un bene, e che diverse cose fatte dal Capitolo uscente non si possono disprezzare o risolvere in un’alzata di spallucce. Vedremo, intanto ci teniamo questi soliti.
Per il resto è stata un po’ la solita rappresentazione.
Il gran Maestro ha illustrato le prossime proposte di viaggi, questo ha assorbito un po’ del tempo ed ha consentito anche a qualche confratello di scambiare due chiacchiere col vicino nel frattempo. Così quando abbiamo incominciato a parlare dei problemi interessanti, tipo l’aumento della produzione delle uve nei disciplinari (cosa ben nota agli addetti ai lavori) , alcuni hanno palesato segni di stanchezza e non si è venuto a capo di niente. Peraltro alcune linee si sono ben manifestate: chi ha detto che alla fine cosa vuoi che sia sono solo 10 q.li in più e chi ha ribattuto che diamo proprio una bella immagine, tutta l’Italia abbassa le rese e noi le alziamo, e non siamo più i primi in niente.
Io non sono esperto di queste cose, mi entrano da un orecchio e mi escono dall’altro, ma mi sembravano discorsi interessanti.
Qualcuno dalle retrovie però ha preso la parola per dire che dovremmo pensare a qualche iniziativa benefica, insomma non voglio andare in particolari, ma del vino alla fine abbiamo parlato poco o niente.
Un confratello ha presentato il nuovo sito, e vien da dire alla buonora, dato che il vecchio era ormai una caricatura. Ovviamente è tutto in costruzione però mi sembra azzeccato. Il problema sarà metterci qualche contenuto, altrimenti che sia bello o che sia brutto il nuovo sito farà la fine del vecchio.
Da annotare la distribuzione dei diplomi del corso di avvicinamento al vino, un corso culturale molto gradito da quelli che lo hanno frequentato (e non c’è motivo per non crederci), qualche altra conversazione, ed arrivederci al simposio invernale, non senza partecipare al pranzo – che a Villa Madruzzo ci ha sempre il suo perché – ed esserci portati via la bottiglia regalo che questa volta ci è toccata in sorte.
—-
[*] Il testo di questo post ci è stato invitato da un appassionato – lo scrivo perché lo conosco di persona e ne stimo le competenze – membro della Confraternita della Vite e del Vino di Trento, che sabato ha partecipato all’assemblea. E che, per ovvie (?) ragioni, ha voluto restare anonimo.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
continuare a distacco.
File Allegato
Cosa succede? Siete tutti morti su questo blog? COme mai non avete commentato la notizia del rinnovo del contratto del responsabile promozione di consorzio vini? Vi siete ammucciati anche voi?
Ehi Ciao Ciao, guarda che morto è il settore, non il blog! Dai per scontato il rinnovo del contratto (verosimile), ma questa non è una notizia. Sarebbe una mezza notizia anche se avessero fatto sapere che stanno cercando un sostituto perchè la notizia vera (l'unica che interesserebbe) sarebbe quella che stanno lavorando ad un organico piano di rilancio del Trentino dei vini. Invece pensano al Teroldego, l'unico che non può e non vuole chiamarsi Trentino, cosí al nostro resterà il compitino di coordinare la partecipazione alle fiere… Ma la colpa non ê sua, è chiaro Ciao Ciao?
… i confratelli hanno rinnovato in blocco tutto il Capitolo…
poi magari per gli altri pretenderebbero il limite ai mandati.
Ha ragione da vendere, Tex Willer. Condivido il pensiero dell'appasionato anonimo Confratello che mette a nudo alcune criticitá del sodalizio. Nonostante non sia il più vecchio, sono il più anziano del Capitolo e perciò stesso il primo a doversi fare da parte per il necessario rinnovamento. Se non l'ho fatto è solo perchè sono l'unico dentro il Capitolo a reclamare questa necessitá e quindi per rispetto verso quanti mi hanno votato negli anni scorsi. Vero è che ci sono le regole della democrazia, per cui chi è in minoranza può scegliere se abbandonare il campo o continuare a impegnarsi per quello in cui crede. Il limite dei mandati, infine, si tira in ballo quando non si condivide l'andazzo di una certa gestione e per sollecitare la conscienza della base. Il mio auspicio è che il Capitolo e il futuro Gran Maestro facciano tesoro delle sollecitazioni venute dall'Assemblea riportando la Confraternita al suo ruolo originario di costola culturale del mondo vitivinicolo trentino. È sul "culturale" che ci dovremmo soffermare.