Metti insieme due trentenni, uno veronese e uno napoletano, e il vino (veronese) diventa un fumetto. Uno ci mette la fantasia e le parole, l’altro ci mette la matita e il talento; tutto il resto lo fanno gli ingredienti: Shakespeare, Verona, la Valpolicella, il vino. E l’intrigo vinicolo a fumetti, fra lo storico, il territoriale, il fantasy e il giallo, è bello e pronto.
I due trentenni, autori di Shakespeare’s wine, graphic novel in vendita sulla piattaforma Indiegogo, sono Mattia Cagalli (soggetto e sceneggiatura) e Davide Bozza (disegni).
La genesi dell’idea la spiega così Mattia Cagalli: “A far scattare l’idea iniziale, la lettura in quel periodo della biografia dell’attore John Belushi. Da quelle pagine ho scoperto che poco prima di morire, stava lavorando alla stesura di una sceneggiatura dal titolo “Noble rot” (termine che significa “muffa nobile”, un tipo di muffa che colpisce l’uva ma con effetti positivi). A causa della morte dell’attore, della pellicola non se ne fece nulla ma quella storia mi rimase impressa”. E aggiunge: “Vivevo nella città dove si svolge il Vinitaly. Inoltre a Verona, il più grande drammaturgo di sempre, William Shakespeare ha ambientato “Romeo e Giulietta”. In qualche modo, potevo fondere le due cose, forzando la storia ufficiale del Bardo inglese, cominciai a lavorare con la fantasia”.
Questa, dunque, in sintesi l’originazione di Shakespeare’s wine. Poi è arrivato il disegnatore napoletano, Davide Bozza, e la storia è diventata un fumetto fantasy. Infine la scelta di finanziare l’opera attraverso una originale e coraggiosa strategia di crowdfounding.
Perché ne parlo qui, su questo blog, ancora prima di aver preso in mano il fumetto? Perché mi sembra una cosa intelligente. A priori. Che non poteva nascere che in Veneto, dove il vino è esperienza territoriale vissuta e agita quotidianamente. Dove il vino non è solo vino ma è soprattutto efficace strumento di comunicazione e di narrazione del territorio. Dove il vino è dimensione e suggestione che coinvolge e mobilita segmenti di società, di economia e di intellettualità oggettivamente lontani dal circuito enologico in senso stretto. Per le medesime ragioni, quest’idea non avrebbe mai potuto essere messa in cantiere in Trentino. E nemmeno pensata in Trentino. O altrove
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BREVE SINOSSI DEL FUMETTO
La storia ufficiale ci narra che Wiliam Shakespeare, nonostante le molte opere ambientate in Italia, non abbia mai messo veramente piede nel bel paese.
Ora però, grazie alle scoperte di due studiosi e a un ritrovamento importantissimo, tutte le teorie del passato rischiano di essere spazzate via.
In un antico casolare nella Contea di Staffordshire è stata ritrovata una antichissima bottiglia di vino veronese, appartenuta al Bardo inglese.
Gli studi dell’archeologa Laura Fazi, grazie anche alle carte ritrovate la fanno risalire ad un dono di due “Mercanti di Verona”.
Questa incredibile scoperta merita di essere mostrata al mondo e quale migliore occasione del Vinitaly; la più grande fiera enologica, conosciuta in tutto il mondo.
A pochi giorni della presentazione ufficiale la bottiglia viene rubata e una serie di omicidi sconvolge la manifestazione.
Tutto sembra perduto, la Fiera ha perso la sua principale attrazione e dottoressa Fazi il lavoro di una vita intera.
I ladri però, non hanno fatto i conti con un uomo. Un giovane critico enogastronomico dallo spirito indomito oltre che alcolico: il suo nome è Howard Sterling.
La ragione della sua presenza a Verona è molto semplice, per lavoro deve recensire la qualità delle nuove annate e soprattutto raccontare ai lettori d’oltre oceano di “Good Wine” (la rivista di cui è collaboratore), della bottiglia di Shakespeare.
Sarà proprio lui, tra un assaggio e l’altro, tra una ricetta e un disastro a recuperare il prezioso manufatto.
Scoprendo così un complotto molto più grande e soprattutto, il mistero del drammaturgo inglese e la sua passione per gli indovinelli.
MINIBIO AUTORI
Mattia Cagalli
Nato a Verona nel 1982 e laureato in Scienze di Comunicazione della mia città nel 2007, sono appassionato di cinema e letteratura da sempre.
Ho frequentato corsi di scrittura creativa con David Conati e di teatro con Guido Ruzzenenti e di storia del cinema presso il Centro Audiovisivi nel 2008.
Nel 2009 ho frequentato il corso videomaker del centro Agorà e un seminario di sceneggiatura con il regista Giuseppe Ferrara a Padova.
Autore di racconti e sceneggiature cinematografiche, nel 2007 ha pubblicato un romanzo con una piccola casa editrice dal titolo “Grado Alcolico 45°. Una storia pulp surreale.
Giornalista pubblicista ho scritto di cinema per la rivista VeronaTeatro/VeronaTime e successivamente di cinema e sport per la testata online La Voce di Venezia.
“Shakespeare’s wine” è la prima storia e sceneggiatura per il fumetto.
Davide Bozza
Davide Bozza, ho 28 anni, sono napoletano e sono 8 mesi che ho ripreso a disegnare dopo una lunga astinenza. Premetto subito che sono autodidatta, non ho mai frequentato, nemmeno per sbaglio, scuole, corsi che riguardassero il disegno o l’arte in generale.
Per cause di forza maggiore (disoccupazione) sono ritornato a riprendere molto più frequentemente penne e matite, ho aperto una prima pagina facebook e ho subito avuto le prime collaborazioni.
La mia pagina David Draft (Davide Bozza in inglese) raccolgo tutti i miei lavori che, variano per stili e soggetti. Vado dalle caricature per le pergamene di laurea ai fumetti veri e propri.
Insieme a una mia ex collega di call center, abbiamo deciso di raccogliere tutte le assurde ma vere telefonate che lei attualmente oggi riceve, per creare un personaggio che le condividesse sotto forma di fumetto.
Così nasce “Pronto?Soccorso!!”, la mia prima webcomic! In cantiere, per il 2015, ho anche altre idee che seguono il filo del fumetto/comic-strip ma intanto lungo il mio nuovo percorso ho conosciuto Mattia, lo sceneggiatore di Shakspeares’ Wine con il quale abbiamo dato vita a una collaborazione.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.