Oggi sono entrato in locale alla buona. Anzi, mi sono seduto fuori, ad un tavolino sulla veranda. Ero in compagnia di un degustatore Onav, stavamo organizzando un appuntamento insieme per settembre. Alla barista abbiamo chiesto un vino bianco. “Buono o comune?“, ci ha chiesto lei. Siamo andati sul buono, senza fare troppe domande. Dopo qualche minuto il vino è arrivato. Io e il mio amico abbiamo continuato la nostra conversazione e intanto abbiamo svuotato il bicchiere. Senza infamia né lode. Alla fine, ci siamo detti: “Cosa sarà? Uno Chardonnay scadente? Un Pinot Bianco da battaglia? Un Pinot Grigio merce?“. Entrambi ce la siamo giocata così, concordemente. Qualche minuto dopo la barista è tornata, con il conto (5 euro) e con cortesia ci ha chiesto se il vino ci fosse piaciuto. Sorridendo, le ho lasciato intendere che in giro ci sono cose migliori. E poi gli ho chiesto cosa fosse: “Gewürztraminer“, ha risposto.
Io e il mio amico, il degustatore Onav, ci siamo guardati attoniti; come dire: allora io e te non capiamo un cazzo e forse dobbiamo cambiare mestiere; come diavolo si fa a scambiare uno Traminer per uno Chardonnay? La signora deve aver inteso, dalle nostre facce, che qualcosa non andava. Si è allontanata e subito dopo è tornata con la bottiglia. In effetti si trattava di una bottiglia di Gewürztraminer Trentino Doc, di fabbricazione cooperativa.
Non so. Forse dipende da me. Forse dal mio amico Onav. Forse da un cortocircuito delle denominazioni e delle varietà. Ma qualcosa che non va di sicuro c’è. Ci dev’essere.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Caro Cosimo, i vari decreti del MIPAAF de Rrrroma… l’ultimo mi pare risalga all’11 Novembre 2011…, “disciplinano gli esami organolettici per i vini DOP e IGT…” e le commissioni di degustazione (e relativo finanziamento…). Commissioni che poi vengono istituite dalla varie camere di commercio, nel caso nostro da quella di Trento. Qui c’è tutto il “fior fiore” dei ns “tecnici/esperti”, con tanto di diploma… (per tua tranquillità puoi farti mandare l’elenco dei tecnici degustatori e degli esperti…). Se i campioni degustati hanno passato la commissione d’esame, beh… può star certo che quello era un vero Gewürztraminer con tutte le caratteristiche di tipicità del Gewürz… e che sul foglio di approvazione c’era cotanta firma del presidente della commissione e timbri di legge… Se così non fosse stato allora il campione sarebbe stato respinto come “rivedibile” oppure “non idoneo”, non credi? Non lo metterai mica in dubbio adesso… quindi… a questo punto e con sommo rammarico, direi che molto probabilmente siate tu e il tuo amico Onav quelli da rivedere…
Già . .. infatti.. è l'ipotesi più probabile..questa..che sia io quello da o da bocciare .. non mi sognerei mai di mettere in dubbio le evidenze delle commissioni. sta di fatto che quel traminer… non mi sembrava un traminer.. pero appunto… ci inchiniamo agli esperti. e ci ritiriamo in buon ordine (anche da quei bicchiere li)
Se almeno lo aveste catalogato come uno Chardonnay o Pinot Bianco buono … Invece non solo non si capiva che non era un varietale tipico ed inconfondibile come il Traminer, ma non era nemmeno decente! A posto siamo!
era semplicemente un onesto bianco (ex da tavola)… ma di traminer..che di solito è inconfondibile..manco l'ombra… ma magari mi sbaglio io..eh…magari.