Se siete in Trentino, perché ci abitate o perché ci villeggiate, e vi capita di passare dalle parti del Lago di Garda – e se non siete in Trentino e non vi capita di passare dal Garda, fate in modo di andarci comunque – non fatevi sfuggire questa occasione: visitate la formaggeria della famiglia Zucchelli (Casearia Trentina) a Loppio di Mori, sulla provinciale che collega Torbole alla Vallagarina, in via Rivana 23.
Intanto non è solo una formaggeria e non è solo un negozio; è anche la sede di Forme d’Arte, una piccola ma ben allestita galleria d’arte, nata dall’intuizione complice di un geniale artista trentino come Lorenzo Lome Menguzzato e di un raffinato ed esigente collezionista come Gabriele Zucchelli.
Per rendersi conto, bisogna andarci di persona, chiaro. Ad ogni modo provo a raccontare in due parole cosa ho visto e ho trovato l’altra mattina a Loppio. Ogni tanto mi fermo da Gabriele: scambio due chiacchiere e acquisto formaggi e magari qualche bottiglia di vino. Eh sì, perché insieme agli ottimi formaggi, lì si può acquistare anche dell’ottimo vino: bottiglie prevalentemente di territorio. Ma non mancano gli Amarone, i Barolo, i Brunello, la Sicilia. Insomma se vuoi una buona bottiglia da bere la sera con gli amici, fermati a Loppio e di sicuro il vino che hai in mente lo trovi. Del resto Gabriele, recentemente, ha anche prodotto un vino insieme a Tenuta San Leonardo dei marchesi Guerrieri Gonzaga di Borghetto all’Adige; si chiama L’Incanto ed è un bordolese di prestigio. Ne avevo già scritto l’inverno scorso. Lo ho riassaggiato qualche giorno fa: l’affinamento in bottiglia gli ha fatto un gran bene. E’ diventato un vino equilibratissimo, terroso al punto giusto, speziato d’incenso e di tabacco come deve essere.
Ma oggi non sono qui per scrivere di vino. Anche perché Gabriele non vende solo vino e formaggio; fra gli scaffali allestiti con cura ed eleganza, un sacco di altre specialità alimentari selezionate con gusto da Gourmet: dal Balsamico vero, agli insaccati artigianali, alla pasta di Gragnano, quella seria. E tanto altro.
L’altra mattina, comunque, mi sono fermato per acquistare un pezzo di Grana. La scelta è caduta su un Trentingrana: un 26 /28 mesi prodotto dal caseificio sociale Presanella di Mezzana (Val di Sole). Prezzo, se non ricordo male, intorno ai 15 euro al chilo. Non so come la pensiate voi a proposito del grana trentino: ad ogni modo io ho scoperto che il grana di Mezzana è favoloso; di una dolcezza e di una pastosità rarissimi da incontrare. Forse solo un’altra volta nella vita mi capitò di mettere in bocca una cosa simile: era il Trentingrana del caseificio di Coredo (Valle di Non). Non so cosa ci sia in quelle valli, dove si parla una lingua che quasi non comprendo, non so quali miracoli capitino in quegli alpeggi di montagna: di sicuro so che il formaggio dell’altro giorno era fantastico. Varrebbe la pena di passare da Gabriele solo per questo, solo per questo formaggio.
Ma non finisce qui. Di buoni motivi per fermarsi, o andare appositamente, a Loppio ce ne è almeno un altro. In questi giorni, presso la galleria d’arte che si sviluppa negli spazi interrati a fianco dei locali di affinamento, è in allestimento una retrospettiva di quello che io considero uno dei grandi artisti del Novecento europeo e di sicuro il più grande della nostra regione: Othmar Winkler. Chi non conosce la vita e l’opera di questo artista che stava sempre dalla parte sbagliata e per questo sempre dalla parte giusta, può facilmente documentarsi in rete. Fino a gennaio del 2016 a Loppio saranno esposte una trentina di opere pittoriche e un buon numero di sculture lignee e bronzee. Già in questi giorni, fra le sale del negozio sono esposti alcuni piccoli bronzi. Opere così belle, eleganti, drammatiche, dinamiche, da lasciare quasi senza fiato: Achille, Il calcio, il Minotauro, Il Toro blu, Il ratto di Europa, L’urlo, Torso maschile, Il boscaiolo.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Caro Gabriele,non so se ti è arrivato il mio messaggio.Il 18 Giugno a Viareggio, "Museo d'are contemporanea",grande mostra di BAU con sfilata di manequins.Ciao Jakob