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Affettuosi suggerimenti pratico- teorici di un padre ad una figlia che si accinge ad avventurarsi fra i padiglioni di EXPO2015

Cara figlia, ecco le mie considerazioni metafisiche

A. Indicazioni pratiche

1. Expo apre alle 10 e, se è come alle 7 di sera, c’è una coda della madonna (cfr. punto 2). Arrivate almeno per le 9,30, così avete un po’ di vantaggio sulla massa (cfr. punto 3).

2. All’ingresso c’è un controllo tipo aeroporto, per cui niente coltelli (né sgorbie o rasiere). Per l’acqua fanno un po’ di difficoltà; appena entrati sulla destra c’è una casetta dell’acqua dove la distribuiscono gratis se ben ricordo. Conviene portare la bottiglietta vuota e caricarla lì. Queste indicazioni e quella successiva valgono se arrivate dalla metropolitana, se arrivate direttamente dal treno non so.

3. Fiondatevi sul padiglione zero appena entrati per minimizzare la coda (o su un altro padiglione scelto accuratamente, tipo il Giappone). Le foto sulla lunga rampa di accesso fanno perdere tempo e vi ritrovate le decine di persone davanti.

B. Padiglioni

1. Scaricati la mappa, individua i padiglioni che vuoi visitare, e studiatela bene. Expo è grande e fare zigzag non è una strategia vincente.

2. I padiglioni più interessanti richiedono ore di coda (3 ore per il Giappone, più un’ora di visita guidata). Tenete conto quindi di visitare 5-6 padiglioni in tutto, se siete eroici.

3. Oltre ai padiglioni citati dalla mamma, direi che possono essere interessanti Cina e Kazakistan. Il padiglione Italia l’abbiamo visto solo da fuori, non so come sia. Il padiglione del Vaticano mi hanno detto che è forse l’unico che parla davvero di sostenibilità e di nutrire il pianeta.

4. Se vai in quello del Brasile mettiti scarpe che proteggono un po’ bene i piedi (le corde sono impegnative). Se vuoi metter una gonna indossa mutande con la scritta “Hello everybody”.

C. Cibo

1. Il cibo ha prezzi medi. Il ristorante coreano (ottimo odore di cucina orientale) fa prezzi intorno a 22-25 euro. Il Gambia è anche interessante, un buchetto piccolissimo con dei gambiani che cucinano quello che sembra cibo originale africano e te lo servono in piatti di plastica; non so quanto costi ma non credo troppo. Lasciate perdere panini e piadine, non credo che valga la pena, per una volta.

2. Ci sono dei padiglioni o dei chioschi interessanti lungo il decumano. Per esempio ricordo:

a. il baracchino del Chocokebab

b. il chioschetto del riso Scotti, di fronte al padiglione del Basmati (8 euro un piatto di risotto)

c. il banchetto della Bielorussia, con la biondazza che serve la vodka (diglielo ad Ale).

3. Sul Cardo (il lato corto) c’è tutta l’Italia. Potrebbe valere la pena tenere in considerazione qualche stand, tipo Sicilia e Sardegna.

4. Leggiti anche questo, anche se le indicazioni non sono tutte condivisibili (e.g. panini).