lutterotti libera

E’ Bruno Lutterotti, attuale presidente della Produttori di Toblino e uomo forte di Cantine Palazzo, il successore di Adriano Orsi al vertice di Cavit. Accanto a lui, alla vicepresidenza, Lorenzo Libera, bancario a capo della Viticoltori in Avio.I tredici soci – 11 Sociali, Sait e Cantine Palazzo – del consorzio di secondo grado della cooperazione vitivinicola trentina, hanno deciso così questa mattina.

Nei prossimi giorni cercheremo di capire meglio la portata e il valore di questa scelta che sposta pesantemente nel Basso Trentino l’asse di potere del consorzione cooperativo. Un bene o un male? Beh, intanto la scelta è caduta su due figure relativamente nuove, sebbene già ben inserite nel sistema. L’elezione di Lutterotti era quasi scontata; il suo avversario, almeno sulla carta, Diego Coller, della Roverè della Luna, fin dall’inizio aveva poche chance di farcela. Sebbene, in qualche modo, rappresentasse la scelta più sistemica e di vertice -: ma non graditissimo ai vicini rotaliani e soprattutto a capo di una cantina in grado, volendo, di muoversi anche con grande autonomia e indipendenza, capace, volendo, di guardare oltre i mercati tradizionali di Cavit. Un nome rischioso, insomma. Più sorprendente e meno prevedibile, invece, l’elezione di Libera, il cui nome, fino ad oggi, non era mai filtrato fra le numerose indiscrezioni.

L’accoppiata Lutterotti – Libera, porta a Ravina un po’ di freschezza e forse sarà capace di drenare anche un po’ di attenzione verso il primo grado.

E tuttavia, ad andare un po’ più a fondo, si potrebbe anche dire che il vero vincitore di oggi è il management di Cavit. Lutterotti e Libera, infatti, sono espressione di un primo grado, almeno in questa fase, strutturalmente debole. Sensibile, più di altri, alle scelte commerciali e al potere condizionante del management di Ravina.