COMUNICATO nr. 2891 del 16/11/15 16.52
Oggi alla Fondazione Mach la cerimonia inaugurale del corso per ottenere il brevetto professionale
INIZIA L’AVVENTURA DI 65 ASPIRANTI IMPRENDITORI AGRICOLI
Oggi, lunedì 16 novembre, per 65 aspiranti imprenditori agricoli è iniziato il percorso di studi biennale alla Fondazione Mach. Il nuovo corso di formazione è stato inaugurato ufficialmente alla presenza del direttore generale, Sergio Menapace, del dirigente scolastico Marco Dal Rì e dell’assessore provinciale all’agricoltura, Michele Dallapiccola. I 65 nuovi corsisti, tutti tra i 18 e i 40 anni, sono stati selezionati tra 160 aspiranti, un numero in linea con quello dell’anno scorso, che conferma il trend in crescita degli ultimi anni. Tra gli iscritti la metà è già in possesso di un diploma, mentre un 14% ha in tasca una laurea.
Oggi, lunedì 16 novembre, alle 14.30, nell’aula magna della Fondazione Mach, è stato inaugurato il nuovo corso di formazione per giovani imprenditori agricoli, utile al conseguimento del brevetto professionale.
L’iniziativa formativa biennale si inserisce nell’ambito dell’attività di qualificazione professionale agricola programmata dal Centro Istruzione e Formazione, grazie al finanziamento della Provincia autonoma di Trento. Il percorso è rivolto ai giovani di età compresa tra 18 e 40 anni che intendono insediarsi in agricoltura, e quindi ottenere il premio di primo insediamento in azienda agricola, ma che non sono in possesso di un titolo di studio rilasciato da una scuola superiore o da una università di carattere agrario. L’obiettivo è garantire l’acquisizione di una serie di competenze mirate alla corretta gestione di un’azienda agricola ed il conseguimento del brevetto professionale di imprenditore agricolo.
Dall’anno di attivazione (1986) ad oggi, il corso per la qualificazione professionale dei giovani imprenditori agricoli ha registrato circa duemila partecipanti. Sono 65 i nuovi iscritti selezionati da un’apposita commissione, riunitasi lo scorso 21 ottobre, su 160 aspiranti. Un numero sostanzialmente stabile rispetto al 2014, quando ai test avevano partecipato in 170, ma che conferma la crescita costante dell’ultimo decennio (nel 2007 avevano chiesto di partecipare 60 persone, nel 2011, 90). Da notare che la maggior parte dei corsisti è in possesso di un diploma di scuola superiore, mentre il 14% ha in tasta una laurea. Tra i nuovi studenti, la partecipazione femminile, per alcuni anni in costante crescita, si è ormai stabilizzata intorno al 25% delle adesioni.
A fare gli onori di casa ci ha pensato il dirigente scolastico del Centro Istruzione e Formazione, Marco Dal Rì: “Credo che il mondo agricolo debba puntare sulla formazione continua, cercare continuamente di aggiornarsi; solo così si possono affrontare le sfide del futuro”. Il direttore generale della Fondazione Mach, Sergio Menapace, ha portato il saluto dell’ente di San Michele all’Adige: “La Fondazione vuole rimanere protagonista nelle attività di formazione. Il settore agricolo ha bisogno di essere ringiovanito e credo che in questo campo ci siano molte opportunità, soprattutto nei settori di nicchia”.
Alla cerimonia ha partecipato anche l’assessore provinciale all’Agricoltura, Michele Dallapiccola, che ha voluto fare di persona il suo “in bocca al lupo” agli aspiranti agricoltori. “Voglio ringraziarvi per la scelta di vita che avete fatto. In questi due anni da assessore ho notato che ci manca l’orgoglio di essere contadini, quando invece è una professione della quale andare fieri”.
Nei due anni di corso, per un totale di 600 ore divise in otto moduli, i partecipanti si concentreranno sulla progettazione aziendale, sulle normative in campo agricolo, sulle tecniche di produzione e commercializzazione, senza dimenticare la sicurezza e l’informatica. Al termine della cerimonia inaugurale, sono stati consegnati i brevetti ai 57 imprenditori che hanno concluso il percorso di formazione biennale 2013-2015 e che ora sono pronti per insediare la loro azienda agricola. (lg)
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.