Turismo enogastronomico? Sì, ma nella cucina di un Local
Con Zestrip il social eating è declinato sui viaggiatori: non una professione, ma un modo per trasmettere la cultura italiana attraverso le ricette. Un business che vale già 7,2 milioni ed è destinato a crescere ancora
Milano, 19 novembre 2015 – Nel 2014 sono stati 37 mila gli eventi gastronomici, 300 mila le persone coinvolte come ospiti e oltre 7 mila gli chef amatoriali attivi in Italia, per un fatturato annuo 7,2 milioni, che crescerà ancora nel corso di quest’anno per esplodere poi nel 2016. Uno dei trend più interessanti della sharing economy, che vale a livello globale 15 miliardi di dollari (dati Confesercenti).
Zestrip (www.zestrip.net), startup di esperienze di viaggio, propone numerose attività di social eating e cooking classes, declinate sul target turistico: in particolare per permettere ai viaggiatori stranieri di avvicinarsi alle tradizioni culinarie del Bel Paese senza filtri e mediazioni, direttamente nella cucina dei Local e spesso partecipando alla preparazione delle ricette in prima persona. Il social eating, infatti, non si pone come un ristorante che punta a massimizzare il numero dei coperti e a far alzare quanto prima i clienti per guadagnare di più, ma come un modo di custodire e diffondere il patrimonio di tradizioni e cultura racchiuso nelle ricette.
Tra le attività di social eating e cooking classes di Zestrip, la cena siciliana proposta da Daria, archeologa sicula trapiantata a Roma, protagonisti Parmigiana di melanzane, pasta alla Norma, Arancini e Cassata siciliana; Fernando che accompagna gli ospiti a fare la spesa al mercato di Campo de’ Fiori prima di cucinare insieme un pranzo romano; un picnic con Francesca a Villa Borghese, Villa Torlonia o Villa Celimontana a base di frittata di maccheroni; o ancora una lezione di pasta per imparare a fare Ravioli, Tortelli, Fettuccine, Gnocchi con Elisa. Oltre alle attività culinarie, che giocano un ruolo da protagonista nel nostro paese, anche attività culturali e all’aria aperta, tutte con l’obiettivo di trasmettere ai turisti stranieri la cultura italiana attraverso l’incontro e la condivisione.
In un mondo di individui iperconnessi, con identità relazionali che si declinano su moltissimi social network, trasformare la propria casa nella nuova frontiera del networking e dell’esperienza turistica significa un ritorno alle origini, riportare le persone ad incontrarsi dal vivo intorno ad una tavola apparecchiata per la cena, da sempre momento conviviale per eccellenza. Ancor di più se si ospitano viaggiatori di diverse nazionalità, con un bagaglio culturale completamente diverso e la curiosità di assaggiare un pizzico di tradizione italiana autentica.
Zestrip è una startup incubata dal PoliHub del Politecnico di Milano, nata all’inizio di quest’anno dall’idea di tre ragazzi under30, Michele Arisi, Andrea Pasino e Carlo Vezzoni, con la passione per i viaggi, per la condivisione e per l’innovazione. Il concetto alla base della piattaforma è quello di trasportare la sharing economy nel mondo del turismo: guide Local che desiderano condividere la propria passione e la propria esperienza propongono attività per tutti i gusti e per tutti i budget a turisti desiderosi di dare al proprio viaggio quel pizzico di sapore, quello “zest” in più. Dall’altra parte, la piattaforma è anche un’opportunità di lavoro per professionisti freelance che vogliano mettere a disposizione le proprie competenze: possono rivolgersi ai turisti direttamente, senza intermediari e promuovendo le proprie attività in tutto il mondo, utilizzando le nuove potenzialità della rivoluzione social. Oltre alla propria scheda personale, è possibile raccontare su Zestrip la propria città attraverso il blog, ed essere contattati dai viaggiatori tramite chat per costruire un’esperienza completamente su misura.
Cos’è Zestrip?
Zest è un vocabolo inglese che significa grande entusiasmo ed energia, ma anche scorza di agrume. Così come un grande chef aggiunge la scorza di limone ad un buon piatto, in modo da renderlo una vera esperienza per il palato, il viaggiatore che entra a far parte della community di Zestrip potrà trovare il sapore mancante per la propria avventura. Basta scegliere una delle attività proposte sulla piattaforma online, in compagnia di coinvolgenti Local che desiderano condividere la propria passione e la propria esperienza. Appassionati di trekking, cuochi, designer, artigiani, architetti, fotografi, esperti d’arte o di musica, ma sempre con un forte legame col territorio e la voglia di guidare gli altri in esperienze indimenticabili, sono a disposizione dei viaggiatori di tutto il mondo.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!