Sorprendente, ma fino ad un certo punto, prova di degustazione di TRENTO fra amici, qualche giorno fa presso l’Enoteca Bar Bacco 12 a Chizzola di Ala, che gentilmente e professionalmente ci ha ospitati. Organizzata in combinata con gli amici di TRENTINO WINE e di SKYWINE. Un gruppo di degustazione – avvenuta rigorosamente a bottiglie coperte – con una composizione piuttosto variegata: alcuni enologi, alcuni appassionati, altri allievi sommelier: insieme, e tenuti insieme, dalla passione e dall’amore per la denominazione TRENTO.
Idealmente la degustazione di venerdì completava quella svoltasi con tutti i crismi tre mesi fa a Palazzo Trauttmansdorff, organizzata perfettamente da Istituto TRENTO Doc, e alla quale partecipai insieme all’amico e collega Franco Ziliani.
In quell’occasione, tuttavia, mancava all’appello qualche azienda e qualche referenza. Alcune delle assenze di allora sono state colmate l’altro pomeriggio, con campioni gentilmente messi a disposizione dalle aziende e altri, invece, acquistati direttamente a nostra cura in enoteca.
Cosa dire? Innanzitutto i nostri degustatori sono dimostrati davvero molto severi nel giudizio. Dovendo dare un punteggio espresso in centesimi, nella media finale non sono andati oltre gli 81/100. Personalmente, invece, avevo dato dei punteggi leggermente più alti. Tuttavia mi sono ritrovato nel risultato finale, formato dalla media di tutte le valutazioni.
La bottiglie in degustazione – tutte DOC TRENTO – appartenevano a 9 aziende, di cui 8 appartenenti anche al marchio TRENTODOC. Le referenze invece erano 15, di cui 4 Senza Annata, 6 Millesimati di cui 4 in tipologia Riserva, 2 Non Dosati e 3 Rosé.
Il punteggi più alti in assoluto sono stati attribuiti ai non dosati e alla versione riserva. Mentre il formato rosè è stato piuttosto penalizzato dai nostri degustatori. Buona la prestazione anche delle linee senza annata, ma di gran lunga al di sotto i punteggi delle categorie millesimate e non dosate.
Un giudizio finale di sintesi che mi sembra in linea con le le tante degustazioni che si sono fatte fin qui. E che dimostrano l’alto potenziale del TRENTO, quando sceglie la strada del rigore e della verticalità. Mentre sono rimasto ancora piuttosto perplesso di fronte alla tipologia Rosé.
Ora il dettaglio della degustazione e le bottiglie Top della nostra degustazione. Nelle prossime settimane, magari prima di capodanno, anche qualche nota di degustazione più approfondita per ogni bottiglia.
I 5 TRENTO PIÙ APPREZZATI
- PEDROTTI PAS DOSÉ RISERVA 111 – 2008
- METHIUS BRUT RISERVA – 2009
- PEDROTTI BRUT MILLESIMATO – 2010
- ALPER REGIS PAS DOSÉ – 2008
- MASO POLI RISERVA – 2010
LA CLASSIFICA PER TIPOLOGIA
SENZA ANNATA
- SARNIS BRUT – VITICOLTORI IN AVIO – SBOCCATURA 2015
- 907 BRUT – CANTINA D’ISERA- SBOCCATURA 2015
MILLESIMATI
- METHIUS BRUT RISERVA – 2009
- PEDROTTI BRUT MILLESIMATO – 2010
NON DOSATI
- PEDROTTI PAS DOSÉ RISERVA 111 – 2008
ROSÉ
- MOSER EXTRABRUT ROSÈ – 2011
Aziende
- – Maso Poli
- – Viticoltori in Avio
- – Cantina di Roverè della Luna
- – Rotari
- – Methius
- – Pedrotti Spumanti
- – Cantina d’Isera
- – Bongiovanni
- – Moser
Referenze
SENZA ANNATA
- – 907 Extra Brut – Cantina Isera – campione consegnato dall’azienda
- – 907 Brut – Cantina Isera – campione consegnato dall’azienda
- – Sarnis Brut – Viticoltori in Avio – campione consegnato dall’azienda
- – Cuvèe 28 + – Rotari – campione acquistato in enoteca
MILLESIMATI
- – VERVÉ Brut 2012 – Cantina Roverè della Luna – campione consegnato dall’azienda
- – Bongiovanni Riserva 2011– Cantina Bongiovanni Lorenzo – campione consegnato dall’azienda
- – Maso Poli Riserva 2010 – Maso Poli – campione consegnato dall’azienda
- – Pedrotti Millesimato Brut 2010 – Pedrotti Spumanti – campione consegnato dall’azienda
- – 907 Riseva 2009 – Cantina d’Isera – campione consegnato dall’azienda
- – Methius Brut 2009 Riserva – Methius – campione consegnato dall’azienda
NON DOSATI
- – Alpe Regis Dosaggio Zero 2008 – Rotari – campione acquistato in enoteca
- – Riserva 111 2008 – Pedrotti – campione consegnato dall’azienda
ROSÉ
- – Moser Rosé 2011 Extrabrut – Cantine Moser – campione consegnato dall’azienda
- – Vervè Rosé 2012 – Cantina Rovere della Luna – campione consegnato dall’azienda
- – Alpe Regis Rosè 2010 – Rotari – campione acquistato in enoteca.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Per curiosità quali sono stati i punteggi ottenuti da Cuvee 28 e dal Rose Alpe Regista?
Chi ha scritto questa cosa (quella roba a cui si arriva dal link) non sa nemmeno di cosa parla visto che parla di almeno 30 mesi per un brut e di almeno 60 mesi per le riserve…. ma di cosa stiamo parlando: il disciplinare parla di 16, 24 e 36 mesi mesi rispettivamente per i base, i millesimati e le riserve.
Ma vi pare questo il modo di fare informazione? Questo è il modo migliore per farsi danno e farsi prendere in giro!
Qui è lampante la disinformazione e la confusione… Ma cosa ci si aspetta?! All'interno della denominazione tutti fan quello che vogliono, l'importante è. Che siano rispettati i tempi minimi di disciplinare e quindi ecco che ci sono prodotti con lo stesso nome ma con anni di differenza sui lieviti. Per poi non parlare dei prezzi… Ne parlavo poc'anzi con un amico. Brut base s.a. ai prezzi dei millesimati, millesimati a prezzi delle riserve etc…Tutto un gran caos per chi non è addetto ai lavori. Forse nn sarebbe ora di rivedere un pochino il disciplinare e disciplinarlo un pochino meglio?
Qui è lampante solo che la rete è piena di gente che cazzeggia.
Prima di scrivere a vanvera avete controllato i periodi affinamento di Letrari?
Quella testata è inarrivabile…. Cose che noi umani non abbia mai visto….
Da quando Bongiovanni fa Trento Doc?
Da questa riserva (2011) di sicuro. Prima se non ricordo male era un Brut senza denominazione.
Non sarei così rigoroso Mwg. Io credo che questo packaging sbarazzino sia coerente con lo stile sbarazzino del VERVE. Forse non è ciò che noi vecchi ci aspettiamo da un m.c. che come faro valutativo abbiamo sempre il Giulio.
Forse questo vino easy si muove su un terreno nuovo e diverso e cerca di strappare alla Glera un pò di consenso a favore del Ch e al Pb. L idea a me piace, se è questa l idea.
Qualcuno allora aveva ragione riguardo a Vervè, sempre ovviamente basandosi sul gruppo di assaggi… Molto vestito epoca sostanza…
1. complimenti a Pedrotti, ai vertici in tutte le classifiche
2. dietro la lavagna Mezzacorona, unica azienda che non ha fornito aggratis le bottiglie
Erano coperte, erano coperte: stagnolate come si deve.Tranquillo.
Sicuro che bottiglie fossero davvero ben coperte?