Ieri, dopo 15 giorni di iniziative varie e variegate fra il capoluogo e la periferia, si è concluso il Festival del TRENTO (Bollicine sulla città). Non avendo frequentato alcuno degli appuntamenti in cartellone, non so come sia andata. Ma sono ottimista e sono convinto che tutto sia andato come doveva andare: bene.
Tuttavia mi aspettavo, oggi, di ricevere un comunicato stampa di chiusura. Come si usa. Come si usa ovunque. Numeri, cronache, immagini, dichiarazioni. E conclusioni.
E invece no. Niente di tutto questo: nessuna notizia, nemmeno segnali di fumo, dai nebbiosi orizzonti dell’Istituto TRENTO DOC – Consorzio Vini.
Siccome non mi accontento tanto facilmente, ho pensato che, forse, una comunicazione ci sia stata ma che, per ovvie ragioni, non fosse stata inviata a me. Quindi mi sono diretto sulla web site trentodocchista (che inspiegabilmente risulta intesta a Trentino S.p.A, quindi alla Provincia di Trento) e mi sono fiondato sulla sezione dedicata alla stampa (riservata alla stampa). Ma anche lì, la mia curiosità non è stata soddisfatta: l’ultimo comunicato stampa risale allo scorso 26 novembre ed è dedicato all’apertura del Festival. Poi niente più. Come se il mondo si fosse fermato a quella fatidica giornata di nastri addobbata e di tartine saziata. Nessuna notizia, da allora, è trapelata dal silenzioso mondo delle istituzioni trentodocchiste; nemmeno per comunicare al pianeta che le cose stavano andando bene. Anzi benissimo.
Evvabbè.
Non pago, e sinceramente affamato, e assetato, di notizie e di numeri e di giudizi, ho provato a chiedere aiuto a mister Google. Ma ancora una volta sono rimasto a bocca asciutta: il grande fratello mi ha rimandato ancora una volta ai comunicati stampa di apertura della manifestazione pubblicati sui siti istituzionali (Palazzo Roccabruna e Trentodoc.com). Pensavo di trovare, almeno, il resoconto personale di qualche etusiasta wine blogger e/o wine lover, che, una volta tornato a casina dopo le succulenti degustazioni trentodocchiste, si fosse preso la briga di prendere carta e penna (o tastiera) per raccontarci qualcosa e di qualcosa. E di qualche bottiglia. Ma nemmeno questo ho trovato.
Nemmeno il grande fratello se le è filate le bollicine trentine: a parte un paio di cose pubblicate sul nostro blog e un simpatico e competente reportage pubblicato su Le Mille Bolle Blog del amico fraterno e collega Franco Ziliani.
Ah, se non ci fossero gli amorevoli e ostinati nemici giurati, come sarebbe difficile per il TRENTO fare notizia…
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
@mwg lei mi perdonerà ne sono sicuro. Intanto buon lavoro.
Io sono stato tre volte a Palazzo Roccabruna e ho dovuto sempre fare la coda per sedermi. A mio parere è stato un buon successo. Inoltre ho avuto modo di farmi una interessante panoramica sul Trento a costi accettabili.
Fare la fila .. Vuol dire semplicenente che erano disorganizzati..
Si infatti. C erano più vigili urbani che sommelier
Grazie per le segnalazioni Maria Grazia .. si vede che il sito ais del veneto non è ben indicizzato su google…
Comunque, come dice bene Massimiliano , manca il raccordo con il consumatore finale. Tutto è tarato sugli addetti ai lavori (previa alta selezione).
alta selezione? cosa vuol dire "alta selezione"?
O questo http://www.aisveneto.it/news/228-bollicine-sulla-…
C'è ad esempio questo: http://www.aisveneto.it/news/233-bollicine-sulla-…
per quanto mi riguarda, come sempre manca il banco d'assaggio dedicato al pubblico, e non solo per addetti ai lavori come quello tenuto al MUSE, tra l'altro nemmeno pubblicizzato sui due siti istituzionali di BSC. Un appassionato, che poi è sempre il cliente finale, non ha mai la possibilità di farsi una "panoramica" della denominazione.
A Trento in queste settimane ho visto soprattutto mercatini di natale: tanto Brulè e poche bollicine. Anzi in un paio di locali del centro dove sono capitato per caso, ho chiesto mi fosse servito un TRENTO ma mi è stato risposto picche. Forse bisognerebbe ripensare il periodo di questo evento: contro i mercatini non c'è sfida
Da quanto tempo non venivo su questo blog? Forse qualche anno! Ma non siete cambiati: sono cambiati i nomi, avete cambiato le maschere ma siete i soliti criticoni trentoni.
Su Bollicini sulla Città: una manifestazione bellissima, con un registro internazionale. Checché ne scriviate voi.
A volte ritornano.. Anche le streghe.
Bentornata Rossana…. Deliziaci come facevi un tempo con le tue idiozie.
Lascia stare cretino eri e cretino sei rimasto. Addio.
E'stata una bella manifestazione, ricca e vivace. Poi, se è come racconti tu, dal punto di vista della comunicazione forse potevano fare di più. Però la manifestazione mi è sembrata impeccabile.
Che Culo…..
Da uno che consiglia Montale un'espressione cosi plebea non me la sarei mai aspettata. Ma forse montale è la tua carota. Ciao canaglia2 mi sei simpatico! Buon lavoro