Lo scorso 16 gennaio alle 18,30, presso la farinettiana Fondazione E. Mirafiore, a Serralunga d’Alba (CN), Bruno Vespa ha intervistato il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e l’imprenditore Angelo Gaja sul tema del futuro dell’agricoltura vitivinicola di qualità.
E’ stato un appuntamento molto interessante in cui il Ministro ha svelato al pubblico cosa si aspetta dall’Europa e come saranno spesi i 21 milioni di euro stanziati nella legge di stabilità per il finanziamento del più importante progetto di ricerca pubblica nel nostro Paese sul miglioramento genetico, attraverso le biotecnologie sostenibili, mentre l’imprenditore Angelo Gaja ha spiegato quello di cui la viticoltura ha bisogno con la mutazione del clima in atto.
Ne è uscito un dibattito molto interessante.
Viticoltore innamorato del mio lavoro, della Cooperazione Trentina e dell’Economia di Comunione. Non ho particolari talenti sono solo appassionatamente curioso.
Mi sembrava interessante come contributo per l'informazione.
Buona lettura.
http://www.igrandivini.com/nuove-tecnologie-al-se…
corrige : DOTT. MASSIMO BERTAMINI…
#èseguitobrindisi..?
File Allegato
sarebbe formativo , per dare completezza al dibattito, sentire l'associazione vignaioli, i tecnici viticoli delle grandi cooperative, Massimo Bertamini della FEM… inoltre vivaisti locali tutti , quelli che da anni vendono i VITIGNI RESISTENTI… e altri contributori.Così per dare corposità e conoscenza al delicato argomento…
@ dibattito … e micro esperienza : Innovitis Weinplant …
Potrebbe essere d'aiuto anche questo libro appena uscito: http://www.vitevinoqualita.it/microrganismi-della…
Trovo giusto e condivido ciò che Ilaria Pertot scrive nell'articolo citato:
“Grazie alle tecniche più innovative di genomica, trascrittomica e bioinformatica, la ricerca sta generando, ad una velocità pressoché impensabile fino ad alcuni anni fa, nuove conoscenze sul ruolo dei microrganismi nella nostra salute e nel mondo che ci circonda. Purtroppo queste nuove conoscenze faticano ad arrivare non solo al grande pubblico, ma anche ai tecnici ed agli agricoltori, soprattutto a causa della difficoltà di lettura degli articoli scientifici per chi non conosce l’inglese o non ha familiarità con la terminologia specifica di questo ambito di ricerca.