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Questa mattina, a seguito del nostro post di ieri, siamo stati contattati via email dall’Osservatorio Economico della Franciacorta: ne è seguita, poi, una gentile e istruttiva telefonata con il responsabile dell’Ufficio. Email, e conversazione telefonica, hanno permesso di chiarire, credo una volta per tutte, i dubbi, almeno quelli sui volumi, sollevati ieri dal quotidiano Trentino, nell’articolo intitolato: “Bollicine, i dati del «Franciacorta»? Un po’ spumeggianti”.
Ecco cosa scrive, per spiegare il meccanismo di rilevamento dei volumi di vendita, il dottor Marco Piovani, responsabile dell’Osservatorio.

“RingraziandoLa, anzitutto, per il suo interesse ad un approfondimento sul funzionamento dell’Osservatorio, con la presente mi rendo disponibile ad essere contattato per informazioni e chiarimenti.

Colgo l’occasione per fornire già sin d’ora alcune informazioni di sintesi sull’Osservatorio Economico Franciacorta:
Il monitoraggio è attivo dall’Anno 2011: il Consorzio Franciacorta è il primo nel settore vitivinicolo italiano a disporre di dati certi raccolti tra le aziende associate.
È un sistema di rilevazione e analisi statistica dei dati di commercializzazione e distribuzione del Franciacorta in Italia e all’Estero.
È un Sistema Certificato: i dati analizzati provengono direttamente dai registri contabili delle Aziende aderenti e vengono trasmessi al Consorzio attraverso un software specifico, che li invia in forma criptata e protetta. A questo riguardo, rileva specificare che i dati di vendita trasmessi al Consorzio derivano in modo diretto dai software gestionali delle Cantine, risultando quindi non modificabili da parte degli operatori che lavorano sugli stessi in Cantina. Allo stesso modo, il sistema impedisce anche al Consorzio di intervenire sui valori trasmessi dalle Aziende.
Sistema Anonimo: il flusso dei dati passa attraverso un doppio sistema di crittografia sorgente, che impedisce qualsiasi possibilità di identificazione dei dati riferiti alle singole aziende, fornendo quindi informazioni a livello macro.
Per queste ragioni, possiamo confermare che l’approccio metodologico con cui vengono prodotti i dati di vendita, tra cui quelli comunicati alla stampa, è di tipo scientifico e basato su dati certi.

Sulla base di queste spiegazioni, credo si possa verosimilmente riconoscere che nel 2015 i volumi in uscita dalle cantine franciacortine, hanno toccato i 16 milioni e mezzo di pezzi.

Discorso differente invece sul prezzo di vendita finale del prodotto.  Qui l’Osservatorio, ha spiegato Piovani, lavora attraverso un metodo induttivo. In sostanza si parte dal valore all’origine ante imposta, sempre rilevato attraverso il sistema informatico, e si applicano tutte le marginalità medie standard della filiera. Si arriva così ai 19 euro, di prezzo medio finale. A differenza del dato sui volumi, quindi, questo è un dato verosimile ma non reale.

Oggi per pura curiosità – so che non si fanno così le cose – ho provato a fare una spesa simulata in un’enoteca on line, acquistando tutto il Franciacorta acquistabile (49 prodotti: alcuni a prezzo pieno e altri a prezzo scontato e altri ancora in promozione e suddivisi in modo equilibrato per fasce di prezzo). Ne è uscito un prezzo medio a bottiglia di circa 22 euro. Purtroppo non sono riuscito a fare la medesima simulazione con il TRENTO, poiché la campionatura risultava poco significativa (12 prodotti esclusivamente di fascia medio alta).Selezione_102

Una precisazione: il canale GDO, per il Franciacorta, vale una quota compresa fra il 25 e il 30 %.