Lessini Durello: Alberto Marchisio alla presidenza del Consorzio
Il direttore generale del gruppo vitivinicolo Vitevis guiderà l’ente consortile per i prossimi tre anni.
Alberto Marchisio, direttore generale di Vitevis, gruppo vitivinicolo del Vicentino, è il nuovo presidente del Consorzio del Lessini Durello. Ha così deciso il consiglio di amministrazione del Consorzio, riunitosi lo scorso 8 marzo, per il rinnovo delle cariche sociali. Alla vicepresidenza sono stati eletti Giovanni Tessari di E.I.B. Enology International Business, e Matteo Fongaro, dell’omonima casa vinicola.
Alberto Marchisio succede nella presidenza a Bruno Trentini, direttore generale di Cantina di Soave, rimasto alla guida del consorzio per un solo mandato.
La doc del Lessini Durello, che negli ultimi anni ha vissuto notevoli cambiamenti a cominciare dalla modifica del disciplinare, si conferma oggi in forte crescita.
La denominazione, da poche cantine e da 70.000 bottiglie iniziali, annovera oggi 18 aziende all’interno del Consorzio per una produzione annua che supera le 700.000 bottiglie.
Con il nuovo disciplinare il Lessini Durello da vino della tradizione si afferma sempre di più oggi come vino scelto dai giovani consumatori, attratti dalle sue note fresche e fruttate che con un moderato contenuto alcolico assicurano comunque il gusto della convivialità senza gli eccessi che tolgono il piacere dello stare assieme.
Il Consorzio, che rappresenta oggi il 97% della produzione, è stato riconosciuto tra i primi in Italia a svolgere le funzioni erga omnes per la promozione e la tutela dal Ministero.
«Possiamo dire con soddisfazione che oggi – ha sottolineato il neo eletto presidente del Consorzio in un passaggio – il Lessini Durello gode di un momento particolarmente felice: crescono gli appassionati e, complice un trend di mercato che premia i vini spumanti, le nostre bollicine brillano di una popolarità che mai come oggi si è vista per questo vino che fino ad un decennio fa rischiava quasi di estinguersi. Grazie ad un importante lavoro di promozione e di valorizzazione messo in piedi dal Consorzio del Lessini Durello oggi questo spumante inizia ad avere una sua ben definita schiera di consumatori che sempre più lo richiedo e lo ricercano».
Tra gli impegni già messi in calendario dal presidente godono di ampio spazio azioni promozionali mirate sia nel Veronese che nel Vicentino, con apertura anche alla valorizzazione turistica dei luoghi di produzione. In parallelo avranno luogo anche degustazioni di Durello fuori del Veneto per far apprezzare ai consumatori fuori regione questo “autentico autoctono”. «Il Durello – ha concluso Alberto Marchisio – va proposto con più decisione non solo sulle tavole dei ristoranti veronesi e vicentini. Si tratta di uno spumante diverso da tutti gli altri, e proprio per il suo vincente rapporto tra qualità, territorio, originalità, va promosso e fatto conoscere su larga scala. Proprio per questo continueremo la nostra presenza sulle principali fiere nazionali ed estere per un contatto diretto col consumatore».
La zona di produzione
La zona di produzione del Lessini Durello si trova sulle colline tra Verona e Vicenza.
Sono coltivati a Durella 366 ettari sulle colline veronesi e 107 ettari su quelle vicentine.
Sono 428 i viticoltori che coltivano quest’uva autoctona e 22 le aziende che producono Durello.
Ecco ad oggi le aziende socie del Consorzio del Lessini Durello sono 18:
Az. Agr. Bellaguardia, Cantina di Monteforte d’Alpone, Cantina di Soave, Casa Cecchin, Az. Agricola Casarotto, Collis Veneto Wine Group, Az. Agr. Corte Moschina, Cantina Fattori, Az. Agr. Fongaro, Az. Agr. Antonio Franchetto, Az. Agr. Maltraversi, Az. Agr. Marcato, Az. Agr. Montecrocetta, Az. Agr. Sacramundi, Az. Agr. Sandro De Bruno, Az. Agr. Tamaduoli, Cantina Tonello Soc. Agr. Semp., Cantine Vitevis Soc. Coop. Agr, .
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!