Dunque, premetto che mi fa piacere apprendere che alla La – Vis, la stagione dei commissariamenti è finita.
I soci hanno ripreso in mano la loro cooperativa sulla base di una nuova piattaforma territoriale, i cui contorni sono stati disegnati dall’avvocato Andrea Girardi, ultimo commissario, e dal nuovo direttore, il veneto Massimo Benetello. Una nuova stagione, cooperativa, democratica e territoriale, forse è alle porte.
E tuttavia, non posso non registrare quella che a me pare una stridente stonatura che forse poteva esserci risparmiata: la presenza durante l’assemblea, testimoniata da questa foto, del governatore Ugo Rossi. E non è un giudizio sulla persona o sul politico.
I guai di La-Vis, e di molta parte della cooperazione trentina, si collocano proprio qui: nell’intreccio di potere non sempre comprensibile, non sempre cristallino, fra impresa e politica. Osservare i governatore del Trentino, in questa immagine, mentre da cerimoniere del potere conferisce una sorta di benedizione politica al neo presidente Patton, a me fa un certo effetto. Non so a voi.
Comunque, buon lavoro. E buon tutto alla nuova La-Vis.
[ da Cooperazione Trentina ]
Il nuovo presidente della #cantinaLaVis è Pietro Patton. Lo ha eletto stamani una affollatissima assemblea dei soci (più di trecento presenti).
Classe ’57, dirigente in Comune a Trento e prossimo alla pensione, ha dichiarato: “per noi oggi questa è la rifondazione della cantina. Ripartiamo con lo spirito dei fondatori”. Subito quattro impegni: unità, redditività, innovazione e collaborazione.
Il nuovo consiglio eletto dopo il commissario avv. Andrea Girardi è così composto: Giancarlo Ciacciofera, Angela Curzel (più votata), Antonio Gottardi, Cristian Lorenzi, Antonio Giulini, Dario Sebastiani, Alessandro Bosetti, Lorenzo Gretter.
La raccomandazione del presidente della provincia Ugo Rossi: ognuno deve interpretare il proprio ruolo pensando che da soli non si vince. La sfida è convincere il mercato che qui c’è un valore.
“Questo esito non era scontato – ha chiosato il direttore della Federazione Carlo Dellasega
– per questo l’elezione del nuovo consiglio è una ripartenza resa possibile grazie al contributo di molti”.
Il “lascito” del commissario Girardi: “abbiamo disinnescato la “bomba” Cesarini Sforza, nominato il nuovo direttore, effettuato molti risparmi, trovato un accordo con le banche. Abbiamo lavorato sullo statuto. Ora La Vis può ripartire”.
Girardi ha ringraziato prima di tutti i soci, e poi la giunta provinciale, la Federazione, le banche.
“Anche i rapporti con Cavit e Mezzocorona andranno incrementati, così come il dialogo con i vignaioli”, ha concluso.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Le stagioni non sono più quelle di una volta. Anche Lavis