A seguito del post di ieri (LA TRAPPOLA DEL TRENTODOC #NONSISACOSASIA), ho ricevuto una richiesta di rettifica da parte della signora Kerin O’Keefe, wine writer e firma prestigiosa della rivista Wine Enthusiast. La pubblico volentieri. Forse è vero che sia io, sia Angelo Peretti, abbiamo equivocato le parole della O’Keefe: può darsi. Ma questo non fa altro che confermare il gigantesco equivoco che sta dietro l’appelation – in ingese – TRENTODOC. Cosa che, fra l’altro, conferma apertamente anche la giornalista americana, quando scrive: “Se uno va sul sito winemag.com per guardare tutte le recensioni e mettono dentro Trento vedono tutte le recensioni, mentre se inseriscono Trentodoc non viene fuori nulla, dato che tutti i vini in questione vengono inseriti con il nome della loro DOC: Trento” . E ancora: “ Come ho detto nell’articolo, secondo me il nome dovrebbe essere conosciuto solo come Trento, e qui intendo sulle etichette e anche come viene presentato dai produttori stessi”.
A questo punto #seguirabrindisi
Buonasera,
le chiedo gentilmente una rettifica al suo articolo di cui sopra. Non sono “caduta nella trappola”, nè tantomeno ho subito alcun “infortunio”. Si tratta semplicemente di una interpretazione errata di Angelo Peretti del mio articolo su Trendoc. In nessuna parte dell’articolo infatti ho mai detto che Trentodoc è una denominazione. Ho usato – di proposito – il termine ‘appellation’ quando ho scritto: “Labeled under the Trentodoc appellation” perchè in inglese, appellation significa “an identifying name, title or designation”. Quindi, Trentodoc è una appellation. Inoltre se i lettori del mio articolo cliccano sulle recensioni alla fine, vedono subito che i vini sono indicati nel nostro database come Trento. Se uno va sul sito winemag.com per guardare tutte le recensioni e mettono dentro Trento vedono tutte le recensioni, mentre se inseriscono Trentodoc non viene fuori nulla, dato che tutti i vini in questione vengono inseriti con il nome della loro DOC: Trento.
Dato che Trentodoc è il nome sull’etichetta frontale, questo nome va spiegato, ma senza tutta la polemica e la storia burocratica che ci sta dietro, assolutamente non interessante per i consumatori. E sarebbe impensabile scrivere Trento Trentodoc. Come ho detto nell’articolo, secondo me il nome dovrebbe essere conosciuto solo come Trento, e qui intendo sulle etichette e anche come viene presentato dai produttori stessi.
Grazie dell’interesse per il mio articolo e per inserire questa rettifica nel suo blog.
la polemica e la storia burocratica che ci sta dietro, assolutamente non interessante per i consumatori. E sarebbe impensabile scrivere Trento Trentodoc. Come ho detto nell’articolo, secondo me il nome dovrebbe essere conosciuto solo come Trento, e qui intendo sulle etichette e anche come viene presentato dai produttori stessi.
Grazie dell’interesse per il mio articolo e per inserire questa rettifica nel suo blog.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
no..non cambia #nonsonodaccordo
Si ben Tiziano… la sostanza non cambia…!!!
Più chiaro di così ….
Sintesi perfetta.
Il problema esiste ed i produttori devono affrontarlo quotidianamente… è un vero casino in quanto:
1. la denominazione si chiama TRENTO D.O.C.
2. l'associazione tra produttori si chiama ISTITUTO TRENTO DOC (scritto così… staccato)
3. il marchio utilizzato dalle aziende aderenti all'istituto è TRENTODOC (scritto così… attaccato)
Ora risulta evidente la confusione… penso non vi siano dubbi!