E’ on line il catalogo collettivo dei Vignaioli del Trentino, consorziati nel nuovo punto vendita di Aldeno.
Ottanta bottiglie per una quarantina di aziende: un’offerta che copre tutti i territori vitivinicoli di riferimento del Trentino e le principali varietà e metodologie enologiche.
Sfogliandolo alla svelta mi vengono da fare subito due osservazioni. Intanto la suddivisione per aree territoriali: Vallagarina nord – Rovereto, Vallagarina sud colline di Ala e Avio, Valle dei Laghi, Lavis – Pressano – Sorni, Faedo, Colline di Trento, Cembra, Rotaliana Val di Non. Una scelta in linea con la vocazione territorialista degli artigiani del vino. Ed è una scelta coraggiosa, e forse anche l’unica possibile, in un Trentino dilaniato da una DOC provinciale senza identità e monopolizzata dalle oligarchie cooperative.
L’altra osservazione riguarda invece un’assenza: quella del marchio TRENTODOC. Nessun vignaiolo ha riportato in catalogo l’appartenenza al club esclusivo dei trentodocchisti. La scelta, netta e pulita, per il metodo classico messo a denominazione è stata invece per la DOP: un salto di qualità che ha il sapore di una scelta ideologica, prima ancora che di denominazione.
Una questione, questa, che forse dovrebbe essere valutata bene, dai padroni delle istituzioni del vino trentino. Perché se nessun vignaiolo si sente in obbligo di esporre il marchio commerciale, forse un problema c’è. Anzi, senz’altro, c’è.
Mentre aspettavo che bollisse l’acqua per la pasta, poco fa mi sono anche divertito a giocare un po’ con i numeri. E così ho scoperto che il prezzo medio di una bottiglia artigianale si aggira attorno ai 15 euro. Il prezzo medio più alto, inaspettatamente, è quello del vino di Trento (18,5). Altrettanto inaspettatamente il più basso quello della zona di Cembra (11,75). Più o meno sovrapponibili le bottiglie della Valle dei Laghi e di Faedo (13,5). Nella media (circa 15 euro, centesimo più centesimo meno) le bottiglie di Rotaliana e Valle di Non, Rovereto e Vallagarina Nord e Lavis, Pressano, Sorni. Si sale un po’ con i prezzi a sud di Rovereto (Vallagarina meridionale e colline di Ala e Avio): 16,45. Infine, appunto, le splendide colline di Trento: prezzo medio 18,5.
E ora buon pranzo a tutti e buoni acquisti con i vignaioli del Trentino.
CATALOGO COLLETTIVO DEI VIGNAIOLI DEL TRENTINO
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Quello dei pezzi era sono un gioco, che vale per quel che vale. Anche perché sono compresi molto metodo classico che finiscono per alterare verso l alto la media.
Erà così solo per farsi un idea.
La penso come te, il prezzo medio non mi dice niente come informazione. Infatti è stato andando sul catalogo web a leggere i prezzi dei singoli produttori che ho fatto un balzo sulla sedia dalla sorpresa! E ho iniziato a farmi delle domande…
Il prezzo non si stabilisce in base ai gusti individuali, che per fortuna rimangono soggettivi. Se il metro è il prezzo della stragrande maggioranza delle bottiglie prodotte in Trentino il prezzo è sicuramente alto… Ma il problema è il primo, non il secondo, che è frutto è al contempo causa della svalutazione del marchio territoriale. Ma qui si rischia di aprire sempre la stessa porta. Il paragone non può essere nemmeno il prezzo del vino veneto e della pianura padana, perché è impensabile a certi prezzi remunerare la qualità e le produzioni di montagna. In ultimo, il prezzo medio di una birra artigianale è ormai superiore ai 10€ a bottiglia…se pensiamo ai costi di produzione di una bottiglia di vino, magari buona o eccellente come quelle citate nei commenti, il prezzo medio dell'enoteca dei Vignaioli mi sembra corretto.
Per evitare di essere frainteso su questa cosa del prezzo medio e mi riferisco soprattutto a Luca: il giochino mi interessava più come descrittore delle diverse zone, e per esempio, mi sono sorpreso che nel basso trentino si pratichino prezzi più alti rispetto a Cembra o alla valle dei laghi. Ma questo appunto era solo un gioco.
Ha ragione signor Luca, soprattutto dal punto di vista etico. Purtroppo però alla maggior parte della gente questa cosa importa poco. Sul mercato e' una guerra, spesso vince il rapporto qualità prezzo e fine. Spieghi lei alla massa che un vino costa tanto perché ci vogliono tante ore ettaro per produrre l'uva. O che costa tanto perché le aziende trentine sono piccole. Magari dicono di si, ma poi se trovano un vino buono al giusto prezzo comprano quello. E' lo stesso discorso che vale per qualunque genere alimentare. Se nei supermercati si vende il latte tedesco, l'insalata spagnolo, la carne olandese… Io nel mio piccolo se non si esagera cerco di comprare prodotti trentini, anche se magari costano un po' di più. Ma se costano il doppio non mi vergogno di dire che acquisto generi anche di altra provenienza. E come me molti altri credo…
Bravi vignaioli: bello vedere il vostro catalogo, semplice, come siete semplici voi: veri. Mi piace quello che state facendo!
Inutile dirlo sembra scontato… ma i vignaioli sono avanti luce e politically correct.
eh si… saranno politicaly correct… ma 15 euro a bottiglia… perdonatemi ..ma sono inaccessibili ai più… a quel prezzo… resteranno sempre ai margini loro e le loro bottiglie.
Anche a me sembrano prezzi troppo alti. Non si può generalizzare, ma la media mi pare molto, troppo alta. Premetto che non li ho assaggiati tutti questi vini, ne conosco qualcuno bene e altri meno… Per dire, Sauvignon e Manzoni del bravo Marco Zanoni di Maso Furli io li pagherei anche 25-30 euro invece di 15. Ma secondo me lui è una delle eccezioni positive dell'elenco. Ragionando sempre sulla soggettività del mio gusto magari ci sono vini da 15-20 euro che forse ne valgono 7-8 di euro…o anche meno. Detto ciò, se riescono a vendere a questi prezzi faccio solo i complimenti, bravi loro e tutti zitti! Il fatto è che poi trovi i vignaioli ( che rispetto molto a scanso di equivoci) che si lamentano sempre, che si fa fatica a vendere che è dura, che non si vuotano i magazzini… E ti credo, con sti prezzi! Basta prendere la macchina, andare nel vicino Veneto e si fa un tour di vignaioli del posto riempiendo la macchina di bottiglie buone o buonissime anche a meno di 10 euro. Adesso mi aspetto reazioni stizzite ed insulti, ma per me la realtà delle cose questa è…
Non credo sia corretto da fare il paragone con il Veneto… semplicemente perché le aziende private venete sono tutte molto più grandi. Se si pensa che un vignaiolo in media in trentino possiede o coltiva, dai 2 ai 5 ettari, mentre le aziende venete partono minimo dai 7-10 ettari.
Facciamo il confronto con l'Alto Adige o con le sociali trentine…. alcune sociali vendono vini a 15 euro la bottiglia in cui non si sa nemmeno cosa ci sia dentro, tirando quanto più possibile sul prezzo delle uve. Per non parlare degli imbottigliatori che se si potesse tracciare il profilo del DNA dell'uva di origine, non so quanto di trentino ci sarebbe in quel vino. Detto questo, la guerra dei prezzi al ribasso ha contribuito a massacrare il vino trentino. Forse qualche bottiglia sarà anche fuori prezzo di alcuni €, ma ci sta secondo me.
Paragone sbagliato quello con l'Alto Adige. Loro hanno una forza del marchio ed una eccellenza qualitativa media che in Trentino ci si sogna. Poi ti ripeto, io per certi prodotti sarei disposto anche a pagare di più. Ieri parlavo di Maso Furli…potrei dire lo stesso dei rossi di Rosi. Mi sembra compaiono a 18 euro, io sarei disposto anche a dare qualcosa di più. Se poi rifiutiamo il confronto con l'esterno non va bene . Il Veneto è qui, a neanche 100 km, non possiamo ignorare queste cose e guardare solo al paesello. Comunque io non sono né vignaiolo né loro antagonista, quindi auguro buon lavoro e sono contento per loro se vendono bene a quei prezzi lì…
Sull'eccellenza non sarei così categorica Federico…. ne ho viste molte di aziende piccole sia altoatesine che trentine. Moltre trentine non hanno nulla da invidiare a quelle altoatesine se non un savoir faire miglione in termini di chiachiera e di animo commerciale. Si sa che i Trentini sono orsi. Molte piccoli produttori valgono i soldi che si fanno pagare. Ovvio chi piu chi meno. Le eccellenze ci sono anche qui ma sono nascoste (non so se per volontà o per quale altro motivo ). Quoto Luca sul discorso birre (fatte di acqua, malto e luppolo e senza costi di magazzino o di tempi di invecchiamento).
Buonasera mwg, io non sono molto competente sui vini dei vignaioli, mi capita di assaggiare qualche prodotto ogni tanto e trovo cose che mi piacciono e altre meno. La mia affermazione e' basata più su opinioni altrui, cioè amici miei che di mestiere fanno i ristoratori, i sommelier, gli enologi o altro. Gente del settore insomma, che spesso mi dice che non tutti i vini "artigiani" del Trentino sono nettare ed ambrosia come si crede. Naturalmente sempre facendo le dovute distinzioni, perché ci sono prodotti molto buoni, altri buoni, discreti o insufficienti. E quindi la media non e' poi così alta, ci sono molti margini di miglioramento, e io credo che questa potrebbe anche essere una buona notizia. Perché significa che il potenziale non e' stato ancora pienamente espresso. Ripeto, mi baso su affermazioni di altri, ma comunque trattasi di gente sicuramente competente e quindi mi fido di quello che mi dicono. Poi ognuno ha le sue idee. Ma se domani io mi metto a fare giacche, non posso pretendere di andare sul mercato con i prezzi di Armani o Valentino solo perché io sono convinto che la mia giacca sia bella. Quello lo decide il mercato. Quando per anni produrrò grandi giacche, il mercato mi legittimerà e mi darà una credibilità che mi permetterà di giocare al rialzo sul prezzo, se lo vorrò. Forza del brand e qualità del prodotto: questo mi permetterà di fare la politica del prezzo che voglio io. Sul catalogo vignaioli ho visto cantine appena aperte, con una qualità dei vini che mi dicono ancora non ben definita, ma prezzi di contro molto alti. Secondo me sbagliano approccio al mercato…o forse capisco poco io…
Buongiorno, non facciamo paragoni con il Veneto, facciamoli con quello che offrono i tanti punti vendita delle cantine sul territorio.
A quei prezzi si prende un Altemasi, pure millesimato, si trovano ottimi vini rossi e bianchi, di cui non voglio fare i nomi tra 9 e 12 euro e credo, con tutto il rispetto, possano funzionare almeno come metro di paragone.
sinceramente io credo che un buon vino non può superare i 10/12 euro, è un prezzo onesto, che ripaga anche del lavoro fatto.
Rispetto molto il lavoro dei contadini, provengo da lì anch'io, ma in tutta sincerità alcuni di quei vini li ho assaggiati, e capisco chi si scandalizza.