Rieccoci in cantina per l’assaggio consueto.
E’ passato più di un mese dall’ultimo incontro, e tutti siamo abbastanza curiosi di vedere come sta andando.
La prima buona notizia è che il vino è ormai inconfutabilmente chiaro. Nessuna velatura, nessun problema di colore, diciamo che è limpido senza se e senza ma. Anzi il colore incomincia ad essere più carico rispetto alle ultime uscite, ancora di un rosso con l’unghia violacea: nel complesso positivo e brillante: come si può vedere dalla foto dei “tre bicchieri”.
Vedere il colore ci riempie di euforia e finalmente sono fugati i dubbi se si sarebbe mai illimpidito. Ci siamo!
Al naso si percepiscono con tenuità i primi profumi non vinosi, manifesta una sua complessità e qualcuno (fra cui io stesso) azzarda un sentore di mora. Di sicuro ormai anche la componente del legno inizia a fare capolino. Sta incominciando il miracolo atteso, e cioè che è un vino dignitoso che può dare soddisfazioni.
Siccome la tensione è tutta uniforme e positiva, provo a fare il discussant : io sento una componente di profumo che pizzica un po’ il naso. Non sarà che sento una punta della temutissima volatile? Tutto il gruppo nega fermamente questa eventualità. Il vino anzi, a detta di tutti, non ha alcuna componente dei profumi difettosi, ce li ripassiamo a memoria come li avevamo imparati nei corsi di avvicinamento di tanti anni fa, e non c’è traccia di niente.
Fra l’altro l’assaggio del vino che usiamo per ricolmare la botta dà un esito molto differenziale. Il vino che ha fatto solo acciaio è ancora praticamente allo stato iniziale, meno complesso e più piatto.
La questione che dobbiamo affrontare questa volta, e sulla quale ci piacerebbe avere qualche opinione esterna, è quanto tenerlo ancora in botte. Ce lo abbiamo messo il 15 gennaio 2016, quindi diciamo che è in affinamento già da 5 mesi. Qualcuno proponeva di estrarlo ed imbottigliarlo in luglio. A molti altri non sembra pronto da imbottigliare, deve ancora prendere qualche sentore dalla botte: il vino è complesso ed equilibrato, tannico e compatto, non molto acido. E’ molto beverino ed infatti se non fosse che dobbiamo solo assaggiarlo, a tutti viene voglia di riprenderlo più volte o, più semplicemente, di berlo tout court, il che sembra a tutti un ottimo segno.
Ma quando imbottigliarlo?
La domanda resta senza risposta, decidiamo di incontrarci ancora tra qualche settimana, di fare un nuovo assaggio, magari di far ripetere le analisi e poi prendere la decisione.
Un gruppo di amici, ottimi degustatori, questa volta si è cimentato con le tecniche di produzione e ha creato il suo vino. Un viaggio che loro raccontano così…