Sto pranzando e bevo dell’ ottimo Pinot Grigio veneto. Do un’occhiata alla contro etichetta e trovo il marchio della raccolta differenziata e pure il divieto di bere alcolici per le donne in dolce attesa.
Fra poco arriverà il logo dell’Ape Maia per l’agricoltura sostenibile e fra non molto ne arriverà un altro, di sicuro più serio, che certificherà la qualità integrata superiore.
Dico la verità io non ho mai sentito alcuno ordinare un bicchiere di vino e chiedere al barista quanti peli sul culo avesse il moscerino che ha svolazzato intorno all’acino d’uva in tempo di vendemmia.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Con tutte le donne gravide che si vedono passeggiare con la sigaretta in bocca è forse utile ricordare che in gravidanza bisognerebbe limitare il bere alcolici. Che l'acool sia citotossico non è una verità buona solo per i laboratori…
E con questa citazione marcusiana..Trentino Wine si accredita come il blog vinicolo più marxista del pianeta..
Anni fa, molti anni fa, ricordo le istruzioni su una scatola di un ventilatore a soffitto. C'era un papà che teneva un bambino sollevato tra le pale, icona barrata, in quanto pratica vivamente sconsigliata dal produttore. E mi viene in mente Marcuse:"Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico". Cosa c'è di più ragionevole, e paternalistico, del proteggere i figli dei propri consumatori?
Manca il pittogramma di via Romagnosi…
Secondo me il tutto nasce anche da una compulsione ad etichettare, a nominare, a "incasellare"… come se ciò che non rientra in alcuna descrizione possa essere elemento anarchico e sovversivo. Alla fine spesso si hanno mille "etichette" su un prodotto, nessuna delle quali lo racconta.
Quinto Canali siamo già in tre.. Poteva andare peggio.. Nostra patria é il mondo intero..
Tiziano Bianchi… me par che chì ne la contem mi, ti e el Giovanni Usai… me par…
A breve il simbolo di Zonin..
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cmq sarà come la mega scritta cubitale sui pacchetti di sigarette… "nuoce gravemente a te e a quelli che ti stanno attorno"… alla fine non lo legge nessuno!
…ricordo però della fatica che si faceva quando si ordinava "metodo classico" e a momenti ci arrivava un caffè e quando si ordinava "un Trentodoc, per favore" e ci rispondevano "no, abbiamo solo Altemasi"! 😀 Che fatica, altro che i mulini a vento di Don Chisciotte… ma ci si divertiva anche 😛 ^_^
Dai così almeno i simboli sostituiranno certi consigli di abbinamento cibo- vino che spesso son deleteri e che sarebbe meglio non vedere 😛
E ora si apre il concorso per il miglior logo dei peli del culo del moscerino.
Beh in realtà alcuni di questi simboli sono richiesti da specifici mercati, ad esempio il simbolo del cestino è praticamente inutile nei paesi "civili" nessuno getterebbe la spazzatura per strada ma cercherebbe il bidone dedicato per la differenziata, infatti i tedeschi usano il grune puntk o lo specifico se è alluminio, diciamo che da noi regna sovrana l'ammucchiata anche per i simbolini….e per la birra ???….conosco gente che è diventata scema ad interpretare le normative….
Al di là di questi simboli, obbligatori o meno, credo sia in atto come dice Quinto un disegno di egemonia sociale governato dal marketing internazionale.
lo dimostrerebbe il fatto che in etichetta sono obbligatorie sono le informazioni di comodo e meno quelle di sostanza, e non solo per il vino…anzi forse è quello che nel comparto agroalimentare risulta essere più semplice….
il logo della donna in attesa credo sia obbligatorio per alcuni paesi esteri tipo USA.
Proteggiamo la salute delle puerpere amerikane…e dei loro bimbi….
è obbligatorio su tutte le bevande alcoliche francesi.
Ma nessuno, proprio nessuno, vuole cominciare a prendere coscienza che esita un disegno di egemonia sociale, e politica, che passa anche da queste cose? Hanno cominciato a farci paura con l'AIDS e poi è stato un continuo ed implacabile susseguirsi di imposizioni e regolamentazioni verso, nel senso di contro, le libertà e le responsabilità individuali.
Perfetto.
un disegno contro? scusa quinto ma sai che c'hai proprio ragione, io me lo chiedo sempre "e la cara selezione naturale che fine ha fatto, che qua son tutti dottori a dirmi fai non fai, metti la plastica sulla verdura e butta nel secco… tutti pazzi, meglio estinguersi."
allego foto "prevenzione tumori intestino colon 2.0", io ci metto l'idea, tu i clienti e andiamo a fare concorrenza furiosa all'egemoni, per l'estinzione. Ti giuro che eraclito m'ha detto che funziona, e cioran lo consiglia vivamente alle donne gravide.
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