Dunque, attraverso il processo di fusione delle municipalità, è stata espropriata la democrazia territoriale e comunitaria di oltre 60 comuni trentini. E sono state poste, e consolidate, le basi di un regime verticalizzato che riduce gli spazi e le occasioni di democrazia nei territori e nelle periferie di valle.
L’alibi usato dalla tecnocrazia, e dalla politica succube dei tecnocrati, per ridurre e umiliare le forme di autogoverno territoriale era, ed è, soprattutto quello della spending review.
Ora scopriamo che il risparmio previsto in dieci anni è di un milione di euro. In dieci anni. Per sessanta comuni. Un risparmio previsto di meno di 2000 euro all’anno per ogni Comune. Comune che però non c’è più.
(i numeri sono stati forniti da Piazza Dante)
Clap, clap, clap al centro sinistra autonomista che ha impostro questo strupro violento alla democrazia e al territorio. E clap, clap, clap ai loro capibastone locali, insediati nei municipi e che ne hanno eseguito gli ordini.
#seguirabrindisi #nofusionicoop
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Scherziamo! Fusioni con intelligenza! Nell'epoca della rete, dei trasporti veloci non esiste il motivo di mantenere una amministrazione così frammentaria! 10 Massimo 15 Comuni in Trentino sono sufficienti!
Perchè?
Ma allora Giuliano faccio anche a te la stessa domanda che ho fatto recentemente a Fracalossi a Lavis in occasione del ciclo di incontri territoriali organizzati dalla Federazione per discutere del futuro Presidente: perchè invece di dieci comuni non fare un comune unico con tante frazioni sparse quanti sono i comuni oggi?
Democrazia di base altro che fusioni…. tecnocratiche.
Tiziano Bianchi d'accordo!
Controllo tecnocratico funzionariale del territorio. I neo baroni vogliono eliminare le rompiture di scatole, tanto a loro, con i loro colletti inamidati e le loro scrivanie megalitiche e i loro stipendi statali chi li tocca? I nostri politici? Ma non scherziamo…
Matteo, vero che i baroni vogliono…..ma la storia continua ad insegnarci che le rivolte arrivano sempre dal basso e pian piano sta gia succedendo anche da noi, Vedi "rebaltom" federazione, vedi "rebaltom" politico…..bla bla bla. P.s. Attendo ancora la tua mail
Pensa Alessandra se i te feva nar a mori…
Brentonico /Ronzo 44 km andata e ritorno …
Ma no..non affrontiamo così il discorso. Qui non si spartisce niente, perché non c e niente da spartire.
Il miliome di euro risparmiato, siamo sicuri che non sia guadagnato…. nelle tasche di qualcuno?
E il risparmio previsto ..in dieci anni.. cento mila all anno…circa..
Eh appunto… lo stipendio di un dirigente
Giuliano Preghenella…allora…cosa si fa… si fonde?… Fam. Coop… cantinee… casse rurali…. fondiamo tutto… ??
non è detto che con la fusione vi siano profondi miglioramenti ma di solito si assiste ad un assestamento al ribasso. Meglio è la collaborazione in qual forma si intenda attuare
Luca Frapporti lo penso anche io…..
Ma scherziamo?
Non volevo intervenire in questo bel dibattito per non sembrare un tuttologo, ma per me ha ragione Luca Frapporti, quando dice che: “meglio è la collaborazione in qual forma si intenda attuare”;
e potrà sembrare anche paradossale che, io appassionato sostenitore del secondo grado in Cooperazione, sia poi refrattario alle fusioni, ma è così.
Sia chiaro però, io tifo per un secondo grado finalizzato al mantenimento/promozione di un primo grado e non il suo cannibale… la proposta, per esempio, avanzata dal secondo grado Melinda di convincere gli amministratori delle varie coop frutticole di cedere a Melinda stessa le strutture adibite al conferimento e alla conservazione delle mele raccolte nei territori frutticoli di competenza non è una bella cosa.
Speriamo che il signor Patata ossia Paolo Gerevini che succede a Luca Granata abbia idee migliori in questo senso.
e i soldi se li spartiscono i politici a trento
Che vergogna che vergogna che vergogna…. un milione, fra referendum, studi e fusioni avremo speso probabilmente più di 5 volte la cifra…. blog molto interessante, mi capita raramente di interagire così tanto con una pagina!!
Grazie.. per l'interesse!
asinerie..
lo stipendio di 1 dirigente/anno. Praticamente nulla
se decurtavano di alcuni euro lo stipendio diamantifero dei funzionari guadagnavano di più senza rompere i coglioni e senza devastare territorio in nome del papa ( nero ) re.
Beh spendono tutto per gli stranieri!
non pretendo di capire . buona serata.
È un milione che comunque non va agl'italiani!
Non ho capito?