La notizia la ha diffusa questa mattina il quotidiano L’Adige: Slow Food ha deciso di sospendere due dei tre salumi trentini a cui era stato attribuito lo status di presidio: Luganega e Mortandela. Il provvedimento nasce dalla constatazione che una parte della produzione dei due insaccati è legata a carne non trentina, contravvenendo al disciplinare slow. Qualcosa funziona, finalmente, anche nel mondo dell’enogastronomia italiana.
Ora il solo insaccato trentino che possa fregiarsi della qualifica di Presidio Slow Food è la Ciuiga del Banale, prodotta dalla Famiglia Cooperativa Brenta Paganella San Lorenzo in Banale con carne di maiali trentini forniti da La Trentina Suini di Sabbionara D’Avio.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
In Trentino i maiali ci sono..e anche di qualità… La Trentina Suini per esempio che è partner per la ciuga del Banale. E produce prosciutto e speck per tutto il circuito Sait. Certificati N A T . figurati se non ci sono per la mortandella.
Certo Tiziano tutto vero! Ma. Quanto ce ne sono? Se la. Richiesta è alta nemmeno loro riescono ad avere sempre la produzuone.. Un conto è trasformare il. Tuo prodotto un conto è dover dare il tuo prodotto a terzi e in più doverlo trasformare per altri…. Non ci stai dietro.. Il territorio non lo permette in numeri
E allora non si fa il presidio di farà un ottimo prodotto. Ma non presidio. Se il prodotto non c e.. non c e.
Esatto
Credo che anche se i produttori volessero acquistare della carne di maiale 100% trentino, non la troverebbero. Non abbiamo allevamenti, non abbiamo pascoli ..
Angelo, se sono intelligenti, se considerano il presidio come un valore aggiunto in termini di comunicazione e di valorizzazione territoriale, vedrai che i produttori ritroveranno il filo. Ma lo devono ritrovare fra di loro, partendo dal basso e dalla produzione.
Solito individualismo italiano
Il presidio non riguarda tutta la produzione ma solo quella dei produttori che seguono il disciplinare. Purtroppo litigano tra di loro da tre anni. E quello che litiga di più non è stato nemmeno il primo a partecipare al progetto.
Io trovo corretta la sospensione. N on si tratta di escludere ma di fare in modo che si faccia chiarezza con coerenza fra i produttori.
Chiudere il presidio non ha senso. Eventualmente escludi i produttori che non si attengono al disciplinare.
È dato che sono stato uno dei promotori di questo presidio sono davvero infuriato. Non finisce qui.
Sulla luganega forse sulla mortandela no. Purtroppo c'e un produttore che è geloso degli altri e ha fatto casino.
Lasem perder lo conosco quel se slowfood en volpon come quel de eataly…….percorsi diversi ma stesso ideale fare soldi
Beh anche questo mi pare corretto… Angelo c è un associazione che scegli chi è che cosa. E poi regola con un protocollo. E guarda io con slow sino stato tutto altro che tenero in passato. Ma questa volta mi pare si siano mossi bene.
La cosa è più complessa. Riguarda anche beghe interne dei presidi. Infatit nel presidio non entrano tutti i produttori. Ma solo quelli sezionati.
Mi sono spiegato male e mi scuso, ma pure gli agritur dovrebbero servire alimenti propri dal pane al dopo caffè. E nessuno lo fa, allora stiamo li a vedere se il maiale e nazionale quando gli odori arrivano dallaltromondo. Allora dobbiamo smettere di vedere le cose genuine quando non ci sono, perché l'aria che respiriamo e la prima avvelenata.
I
L' e vira .ma anca i pu tanch agritur no i e agritur e ritornom da capo.
scusa giancarlo qui stiamo parlando dei disciplinari di slow food che è una libera associazione e che regola, perfortuna, rigorosamente con dei disciplinari molto rigidi i prodotti che sceglie di evidenziare e di comunicare. Se i produttori aderiscono, accettando liberamente di sottostare ad un disciplinare, slow food..verifica che questo avvenga. altrimenti, appunto, applica provvedimenti di sospensione. Mi sembra tutto molto coerente.
Tiziano ti chiedo scusa non avevo capito la versione giusta della parola, adesso mi è chiaro e sottoscrivo il controllo ferreo.
Ottima osservazione Tiziano Bianchi!!!
Ogni tanto….
L'e giusto un prodotto slow food El dovria esar de nicchia e fat coi porcei locali!!!!!!!
appunto…se ha un senso…se ce l'ha….bene il senso è questo.
perché la mortandela…o la luganega..con i maiali…polacchi..magari tanto territoriale non è… sara territoriale il processo di lavorazione ma non la materia prima
Andate a cagare.
andate a cagare chi?