Convocata a Verona la riunione per il suo riconoscimento. Dallapiccola: “Un’opportunità in più per conquistare i mercati”
Contestualmente alla richiesta ufficiale di riconoscimento della DOC “Delle Venezie” per il Pinot Grigio, alla riunione si parlerà anche della modifica della attuale IGT “delle Venezie” a “Trevenezie” (al fine di non generare confusioni e sovrapposizioni nominative con la nuova DOC) e del relativo disciplinare di produzione, nonchè delle modifiche dei disciplinari di produzione delle IGT venete (“Veneto”, “Vallagarina”, “Veneto Orientale”, “Marca trevigiana”, “Colli trevigiani”, “Conselvano”. “Alto Livenza”, “Verona”, “Provincia di Verona” e “Venezia Giulia”.)
Soddisfatto del, non facile, percorso fin qui fatto dalla Provincia di Trento e dai soggetti trentini maggiormente rappresentativi del mondo vitinicolo trentino (Federazione trentina della Cooperazione, Consorzio Vini del Trentino, sindacati agricoli Coldiretti, Confagricoltura e Cia) l’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola: “La nuova DOC “delle Venezie” non è la “svendita” del nostro Pinot Grigio ma una ulteriore opportunità di sviluppo, valorizzazione e presenza sui mercati internazionali di un vino che sta riscuotendo notevoli successi e che, grazie alla nuova DOC, sarà più protetto contro falsi e sofisticazioni. L’accordo con i produttori veneti e friulani ci spinge ad una ulteriore assunzione di responsabilità nella gestione della nuova DOC per il Pinot Grigio, uno strumento che, ricordo, si aggiunge e non si sostituisce alle nostre tradizionali denominazioni Trentino Doc, Doc Valdadige, Igt Dolomiti, denominazioni importanti e fortemente identitarie del nostro territorio, con disciplinari più rigidi e qualitativamente elevati, che potranno comunque continuare ad essere utilizzate dai nostri produttori”.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!