Giorni fa, un amico mi ha chiesto di dare un occhiata al sito www.ambientetrentino.it. In realtà ricordavo che questo dominio per qualche anno ha ospitato una specie di blog, su cui si esercitava qualche bella firma dell’intelligentia locale.
Comunque, sono andato a vedere. E ho scoperto che è cambiato tutto: ambientetrentino.it è diventato uno shop turistico on line. Ci sono di mezzo ETLI, un’agenzia viaggi che è tutto quel che rimane in Trentino del più grande sindacato rosso, la Cgil, e un’agenzia di comunicazione, la DO.IT di Stefano Albergoni.
Ma cosa vende on line ambientetrentino.it: vende esperienze. Esperienze declinate, mi sembra coerentemente, dentro l’ambiente e la montagna dolomitica. Escursioni, workshop fotografici, visite guidate e tutto quello che si può vendere al turista – ma anche al residente – e che abbia a che fare con un esperienza vissuta e agita dentro una dimensione naturalistica. Insomma, contenuti veri. Presentati in modo rispettoso e rigoroso, con uno stile lontano, lontanissimo, dagli sfavillanti effetti speciali a cui ci hanno abituati le agenzie del marketing provinciale. Un mood distante, perché coerente con il contesto, dalle scenografie hollywoodiane su cui si regge la forma senza sostanza della promozione turistica pubblica e parapubblica. Ambientetrentino.it mi pare offra contenuti, veri e coerenti, e non vaghe scenografie. Poi non so se questa piattaforma on line funzionerà e sarà in grado di produrre anche valore economico. Ma i presupposti, almeno di un’operazione verità, almeno di quella, ci sono tutti.
Buon lavoro Ambientetrentino.it
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Ci anche sono un paio di itinerari sulle tracce dell'orso, che è un po' una boccata di ossigeno dopo la figuraccia rimediata con Daniza.
Grazie 🙂
ma figurati, è davvero quello che penso…mi sembra una cosa finalmente seria…no i suoni delle dolomiti…. non mi pare siate caduti nella trappola di portare la città in montagna…