Dev’essere buona l’aria che si respira fra le vecchie pergole di Marzemino, sulla collina d’Isera, a ridosso di Rovereto. Un’aria buona che fa bene al territorio e a chi lo interpreta ogni giorno.

Lascio stare il vecchio Marzemino e le tante cantine della zona che ne hanno fatto un piccolo monumento, e mi limito a ricordare che a Isera ha sede quella che considero una delle poche cose buone del Trentino enologico, la Casa del Vino della Vallagarina; un luogo di ristoro, dove da qualche anno si può anche dormire, che quotidianamente si spende per offrire una ristorazione territoriale adulta e senza sconti alle mode. Ma ad Isera, a poche centinaia di metri da Palazzo de Probizer, c’è anche la Locanda delle Tre Chiavi, altro tassello di un modo di fare enogastronomia che in Trentino si sfiora raramente. Non ha caso è proprio qui che ha sede la Condotta Slow Food della Vallagarina e dell’Alto Garda.
Poi, a metà strada fra Isera e Borgo Sacco, affacciato sul vecchio ponte dell’Adige, c’è il Panificio Moderno. Che non  è solo un forno e una bottega. E’ una fucina incontenibile di innovazione e di relazioni territoriali. Capace di un’attenzione quasi maniacale alla genuinità dei prodotti di filiera corta e a volte cortissima. Al Panificio Moderno fa capo, poi, anche quella splendida esperienza di street food roveretano che si chiama Briciole. E da qui a fine mese, anzi a partire dalla prossima settimana, e questa è la notizia di oggi, la bottega del Panificio diventerà anche Mercato al Ponte: ogni giorno produttori e consorzi si alterneranno nel negozio di pane della famiglia Piffer, per far conoscere e vendere l’agroalimentare trentino e lagarino.

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