Che ormai non si possa fare a meno di Cracco è assodato. Non bastavano i menù gourmet, ora Cracco si dedica anche alle patatine fritte. Quelle imbustate che si trovano nei bar e nei supermercati. Cosa ci sarà di gourmet in una patata fritta industriale non lo so. So solo che ormai o si mangia complicato, sofisticato o non siamo contenti. Se un piatto ha un nome semplice non ci attira, non ci stuzzica neppure l’appetito. Siamo prigionieri di una cucina che è diventata soprattutto un esercizio estetico.
Lo confesso: anch’io subisco il fascino della cucina creativa e non disdegno una bella serata davanti alla TV a vedere l’ultima sfida di MASTERCHEF. Però mi faccio anche un esame di coscienza: riconosco che questo è uno spettacolo culinario e penso che la cucina, quella vera, (forse ormai) è altrove. In un altrove che mi ricorda il profumo delle polpette al sugo della nonna. Quel profumo che faceva la festa, quella della domenica in cui tutto era speciale. Ora la giostra gira al contrario, tutto è speciale, ogni giorno. E in questo magnifico mondo della cucina gourmet, se l’uovo non è candito non ci piace. Mi è venuta fame. Esco. Stasera Crostone del Brigante. Non pensate cose complicate. Pane, mozzarella e prosciutto. Punto.
Non sapevo proprio come iniziarla, questa piccola presentazione, allora mi sono messa calma e sono uscita fuori in giardino.
Dopo aver scritto e cancellato diverse volte, guardo in alto e appollaiato sull’albero di fronte a me, vedo Cosimo; gli dico: “Oi, Cosimo, ma come posso iniziare a presentarmi ai lettori di un blog; vedi che è roba seria eh…”.
Lui, dal suo ramo, avvolto nel buio, mi tuona: “Scrivi: buonasera sono una signora in età e mi piace guardare il mondo in un piatto di pastasciutta…”.
Certe volte uno i consigli può fare pure a meno di chiederli, ma questa volta me la sono voluta.
Sì dai proviamo a iniziare così.
Sono una signora, anzi una signorina in età, e siccome dopo i quarant’anni si fanno tutte le cose che non si è avuto il coraggio di fare prima, eccomi qui. Proverò a raccontare questo angolo di mondo che si affaccia dalla mia finestra, proverò a raccontare qualche storia, a mettere un po’ di pepe, rosa, sulle cose che osservo… e che mangio.
Perché a fine giornata una ha voglia di mettersi a piedi nudi incrociati sul mondo e girare lo sguardo qua e là.
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