Consegnati ieri a Nonantola (MO) i riconoscimenti ai migliori vini nati tra filari e cantine delle cooperative italiane. In vetta alla classifica dei degustatori della quarta edizione dell’Oscar cooperativo, ottengono il “Gran Premio– Gino Friedmann”, tre etichette 2015: il Sangiovese Romagna Superiore “Terre di Cevico”, il Lambrusco della Cantina di Carpi e Sorbara “Omaggio a Gino Friedman” e il Cerasuolo d’Abruzzo “Edos” di Tollo
Nonantola, 25 settembre 2016 – Sono stati 56 differenti vini di 11 cantine sociali, di quattro importanti territori vitivinicoli (Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto Sicilia) e degustati da una giuria di 4 wine writer, Aldo Fiordelli, Alessandro Bocchetti e Paolo Trimani, capitanati del giornalista enogastronomico, Giorgio Melandri, i protagonisti della quarta edizione del “Gran Premio Nazionale Vino della Cooperazione – Gino Friedmann”, svoltosi ieri a Nonantola, in occasione della 18° rassegna del mosto cotto “Sòghi, Saba, Savòr” .
I risultati del concorso sono stati presentati durante un incontro con produttori, rappresentanti della cooperazione e pubblico degli appassionati del buon bere, a cui hanno partecipato il sindaco di Nonantola, Federica Nannetti, Alberto Reggiani presidente della Partecipanza Agraria, Carlo Piccinini presidente Confcooperative Modena, Ruenza Santandrea presidente Alleanza Cooperative e Giuliano Muzzioli, docente di storia economica Università di Modena e Reggio. Quest’ultimo ha illustrato l’importanza del ruolo storico svolto da Gino Friedmman nei primi anni del ‘900, nella nascita e nella formazione del movimento cooperativo vitivinicolo italiano.
A Giorgio Melandri, invece il compito di rendere pubblici i risultati delle degustazione e i premi assegnati nelle 4 categorie della manifestazione. Ai vertici del “Gran Premio Friedmann” dopo una valutazione che teneva conto di parametri quali punteggio espresso in centesimi, tipicità, classicità, stile, rapporto qualità prezzo, si sono confermati per il secondo anno consecutivo il Sangiovese Romagna Superiore “Terre di Cevico”, il Lambrusco della Cantina di Carpi e Sorbara “Omaggio a Gino Friedman” e la new entry del Cerasuolo d’Abruzzo “Edos” di Tollo.
Nella sezione riservata ai vini più fedeli alla tradizione quattro menzioni ex equo per il “Lambrusco Salamino linea DOC” (20125) della Cantina di S.Croce, per L’Albana Secco (2013) “Impronta dei gessi” di CAB , per un’altra etichetta Cevico, il “Romandiola Novilunio”, Sangiovese superiore del 2015 e il Sangiovese 2013 di Caviro, “Terragens”.
Per i vini più interessanti nel rapporto qualità/prezzo successi per il Lambrusco di Sorbara secco 2015 “Gaetano Righi” delle Cantine Riunite, quello “Linea Tradizione” della Cantina S.Croce e il “Grasparossa di Castelvetro”, della Cantina Formigine Pedemontana e il Montepulciano d’Abruzzo 2014 “Pollutro” di Vini San Nicola.
A chiudere il concorso i riconoscimenti per i vini considerati più rappresentativi del loro territorio: “Aquilae” un Catarratto 2015 della CVA di Canicattì, il vino dolce da uve appassite (Malvasia aromatica di Candia) “Luna di Candia”, di Valtidone e il Valpolicella Ripasso “Domini Veneti” (2014) della cantina Negrar.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!