L’identità del territorio nei suoi prodotti a marchio
Presentata la nuova campagna di comunicazione per incentivare tra i residenti ed i turisti il consumo dei prodotti identificati dal Marchio Qualità Trentino. Obiettivo delle azioni diffondere un’alimentazione più sana e consapevole basata su prodotti certificati, veri e propri “ambasciatori” del territorio e dei suoi valori, e sostenere il settore agroalimentare legato alla montagna. L’assessore Dallapiccola: «Ai consumatori diciamo: cercatelo; ai produttori: usatelo». Da ottobre a novembre spot tv e radio, affissioni, uscite stampa
Il Marchio Qualità Trentino è nato per dare immediata riconoscibilità alle eccellenze della filiera agroalimentare provinciale garantendone l’origine, la corrispondenza ad elevati standard di qualità sulla base di criteri oggettivi e selettivi, oltre alla totale tracciabilità. Ad oggi sono 13 i produttori che lo possono utilizzare, perché rispettano i requisiti qualitativi e i relativi disciplinari richiesti dall’Unione Europea.
Non tutti, però, hanno colto l’importanza di consumare prodotti sani e genuini come quelli garantiti dal Marchio Qualità Trentino, peraltro apprezzati e ben conosciuti anche fuori dalla nostra provincia, a loro volta espressione di valori come l’identità, l’attaccamento al territorio, la sostenibilità, immediatamente associati all’immagine del Trentino e alla base della decisione di tante persone di visitare la nostra terra. Da qui l’idea di una campagna di comunicazione mirata che da ottobre a novembre, con strumenti e supporti diversi, coinvolgerà i principali media locali, ma anche la piccola e grande distribuzione.
«Attraverso questa campagna – ha spiegato l’assessore provinciale Michele Dallapiccola – vogliamo rispondere ad una richiesta degli operatori e ad un mercato che, seppur condizionato dalla ricerca del prezzo più basso, vorrebbe sorridere a chi ricerca genuinità, prodotti certificati e sostenibili. Un’azione su più livelli per aiutare i produttori a vendere, i consumatori a mangiare meglio e insieme sostenere l’economia locale, grazie ad un racconto del Trentino che passa attraverso questi prodotti diventando motivo di soddisfazione per i nostri ospiti, i primi promotori del nostro territorio.»
Durante l’incontro l’assessore Dallapiccola ha comunicato la ricostituzione dell’Ufficio per la promozione dell’agroalimentare trentino, che dovrà intrecciare valorizzazione dei prodotti e marketing turistico e affiancare un’area di lavoro in Trentino Marketing.
«Questa campagna – ha spiegato Giuseppe Bax responsabile per la PAT della struttura – è solo una fase di un progetto più articolato che prevede di ampliare il paniere dei prodotti (carni fresche, birre artigianali, pane) e il numero dei produttori e, anche attraverso un loro coinvolgimento diretto grazie ad un apposito tavolo di lavoro, sviluppare azioni rivolte ai residenti e ai turisti, alla distribuzione locale e nazionale, ma anche all’export, oltre a monitore il valore del marchio.»
Nel merito l’assessore Dallapiccola ha precisato che «se il pay off della campagna per il consumatore è “cercami”, quello per i produttori deve essere “usami”, perché più aziende crederanno nel marchio più avrà valore e forza.»
Alla conferenza sono intervenute alcune realtà produttive che oggi si fregiano del Marchio. Per Alessandro Dalpiaz – direttore di APOT – «siamo di fronte ad una bella sinergia tra la valenza dei marchi aziendali e il territorio. Quando si riesce a mettere in campo progetti simili che aiutano i produttori a restare dove hanno le loro radici siamo in linea con il primo obiettivo della politica della Ue.»
Diego Coller – direttore di ASTRO – ha evidenziato che «anche i prodotti sono territorio, dobbiamo venderli al meglio e sposando le due cose saremo vincenti.»
Maurizio Rossini, CEO di Trentino Marketing, è poi entrato nel merito dell’iniziativa di comunicazione che coprirà il periodo tra ottobre e novembre.
«Questa campagna – ha spiegato Rossini – nasce con l’obiettivo di rendere il Marchio Qualità Trentino più confidente ad un pubblico allargato di consumatori, residenti e turisti, motivandoli ad incentivare la ricerca e l’acquisto dei prodotti a marchio QT. Si rivolge ai trentini in particolare, in una dinamica virtuosa di appartenenza e di sostegno tangibile al nostro settore agroalimentare e alle numerose eccellenze che nascono in piccole realtà produttive.»
Alla base della campagna un messaggio che intende marcare il valore aggiunto di questi prodotti e un soggetto, i bambini, scelto proprio per associare alla salute e al benessere delle persone più care l’adozione di una corretta e sana alimentazione che non può non passare attraverso l’acquisto consapevole di prodotti certificati. In sostanza questo: la qualità è un obiettivo a cui tendere sempre, tutti, e quindi va perseguita da chi produce e ricercata da chi acquista. Ecco dunque gli slogan “cercami” proposto dalla campagna ADV e “Scegli bene mangia meglio” per quella video e radio.
Gli strumenti individuati, tengono conto di un panel molto ampio e diversificato di pubblico. Sono stati previsti una campagna sui quotidiani locali con 42 uscite stampa e 3* speciali, 1262 spot TV da 15” e 3600 spot radiofonici da 20”, 228 affissioni su tutto il territorio provinciale, oltre ad una presenza nei principali punti vendita, dagli Ipermercati ai Supermercati.
In questi esercizi saranno presenti materiali dedicati, in grado di attirare l’attenzione del consumatore ai temi della campagna, oltre ad evidenziare la presenza sugli scaffali dei prodotti a Marchio QT. Un investimento complessivo di circa 170 mila euro.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Mi sono trattenuto, quasi due settimane, per non ridere perché il riso (non quello Arborio) abbonda sulle bocche degli sciocchi.
Ho letto e riletto quindi con molta attenzione questa cronaca piena di grandi obiettivi, di marchi ritrovati o reinventati, del coinvolgimento tridentino sul "trovami" e "usami", con copertura locale estesa, dalla trattoria al supermercato, dai mezzi di opinione a quelli di consumo, come il turista che viene e che presto va.
Sono rimasto affascinato da un programma megagalattico di Qualità fatta in casa, come l' "orzet" con il sottaciuto suggerimento di acquistare meno prodotti extra moenia con altrettanta qualità e spesso minore prezzo. E' la morte – in casa – del salmone norvegese verso la trota affumicata, è la fine dell'angus con scomunica del Prosecco e della caciotta di pecora sarda ?
Poi — leggo il budget previsto per questo creativo momento: 170mila euro per la Tridentina Qualità diffusa a piene mani, da usare prima e dopo i pasti. Come aperitivo o digestivo. In azienda o al rifugio.
170mila euro però non sono ora il prezzo di un bilocale in periferia come leggo che la fatale Roma (non quella di Totti) ma quella dei Colli fatali fatti di mondezza, contesta i nostri budget di provincia autonoma, quelli spesi, quelli da spendere e quelli finiti non si sa più dove e come.
Torno alla Qualità ridotta ad un bilocale di periferia, con grandi promesse, ampi programmi e poi ? Poi, vedremo perché tanto va sempre bene da noi, va benissimo così !
Però – mi viene da ragionare – se tutti i nostri grandi stipendiati ci mettessero qualcosa di nostro/loro forse verrebbe davvero fuori un budget di reale interesse e movimento.
Ma si sa da noi i grandi gesti non sono casalinghi, al massimo si sviluppano ad Amatrice, con autentici volontari ma un marchio "Trentino" multicolore su una scuola di container travestiti in legno.
Che anche il terremoto ci possa dare domani una mano ?
Gentile Giuliano, quello che lei scrive si riassume in questa tabella che ho preso dal sito di Trentino Sviluppo e che per questo immagino sia aggiornata.
Come si dice: Sotto il vestito niente. Anzi sotto il marchio niente!
File Allegato
Nel testo, da notare anche il planning della pubblicità. Qualche euro messo un po' qua e un po' là tanto per dire. Su un altro giornale on line trentino si è opportunamente notato come nella programmazione non è prevista alcuna presenza anche sui siti web di immagine e comunicazione, alla stregua di quelli tradizionali. Si vede che siamo rimasti un po' indietro.
Grazie Romano per le nostre "realtà" produttive ………..