Leggo da Internet Gourmet di Angelo Peretti l’elenco dei vincitori dei tre bicchieri del Gambero 2017. Come dice lui, vale per quello che vale, ma vale. Ancora. Si conferma lo storico e impietoso confronto con l’Alto Adige premiato con 27 referenze contro le 10 del Trentino. Bolzano vanta una dozzina di tipologie, nessuno spumante; Trento tre tipologie di cui 7 spumanti classici d’alta fascia, per lo più riserve, 1 Teroldego e 2 uvaggi bordolesi. La rimanente ventina di tipologie trentine non pervenuta.
Questa la sintesi su cui fare i soliti (inutili?) ragionamenti ponendosi delle domande. È possibile che un territorio esprima il massimo nazionale nello spumante classico e non compaia con la pur variegata tavolozza varietale? Perché fra i bianchi, su cui pur si è puntato negli ultimi anni non se ne trova uno degno di riconoscimento? E perché nemmeno fra i grandi e moderni rossi non ci sono premiati? Ecc. ecc.
Le risposte le conosciamo, alcune intuibili, altre da scovare con analisi più approfondite. Su tutte, forse, quella che la fascia dei non selezionati s’è suicidata semplicemente non partecipando al concorso, denunciando così quello stato di rassegnazione che caratterizza da tempo molti nostri produttori. Orgoglio di appartenenza dove sei?
Un malessere generale che andrebbe affrontato, ora che una bella (inutile?) vendemmia sta per finire. Noi del sito sentiamo di dover rimettere il pentolone sul fuoco, non già per riscaldare un minestrone, ma per tentare di approntare un menù nuovo e moderno partendo dagli ottimi ingredienti che il territorio e i suoi vitivinicoltori sanno produrre.
In questa direzione va la piattaforma collaborativa Tavolo del Vino Trentino, uno strumento digitale messo a disposizione da TRENTINO WINE (sul dominio .it), che ha raccolto il mio suggerimento di costruire insieme a tutti i soggetti che abitano il settore – viticoltori, vignaioli, organizzazioni di categoria, tecnici, direttori e amministratori di cantine sociali, politici, sommelier e consumatori – un piano strategico per il vino trentino. Sarà una cosa differente da questo blog, che si occupa prevalentemente di attualità e di opinioni; sarà un tavolo di lavoro permanente che dovrà produrre, alla fine, un documento condiviso da proporre alle istituzioni.
I contenuti e le azioni saranno visibili solo agli utenti iscritti, che potranno comunque scegliere di restare anonimi rispetto agli altri utenti oppure di usare, anche pubblicamente, la loro identità.
Buon lavoro a noi e a tutti coloro che vorranno aderire con contribuiti di idee e di analisi!
Enologo, direttore del Comitato Vitivinicolo Trentino fra gli anni Settanta, Ottanta e Novanta, già membro del CdA Fem e vicepresidente di UDIAS, l’associazione degli studenti di San Michele, ed ex capitolare della Confraternita della Vite e del Vino di Trento. Largo ai giovani.
Gran bello spunto di riflessione…
Come sempre TWB avanti tutta e tutti…. bell'idea!