Un fornitore della PAT rovescia una valangata di merda su uno stimato e rigoroso assessore del Trentino – “…un assessore che non voglio più nominare perché ne ho proprio cancellato il nome. È una roba da manicomio, io nemmeno l’usciere gli farei fare a casa mia… – e l’Ufficio Stampa della PAT per tre giorni si rifugia in un religioso e incomprensibile silenzio conciliare, preferendo occuparsi di farfalle e di buone opere. Che nessuno si fila. Chiaramente.
Mentre il presidente della PAT sdrammatizza… e ascrive la valangata di merda all’ “esuberanza tipicamente partenopea“.
C’è qualcosa che mi sfugge in questa umiliante reticenza.