Ha un colore intenso e impenetrabile. Catramoso, quasi. Da classicissimo Rotaliano di razza. Al naso di ti accoglie subito con una zaffata intensa di fondi di caffè che ammaliano e stregano. Poi si stempera in sentori di prugna molto matura e poi di polvere sottile. In bocca, la frutta rossa e ancora molto matura è polposa, quasi masticabile. Ma sono ancora le sensazioni terziarie di caffè e di cuoio che prevalgono. E poi un tocco di china e di rabarbaro. E’ lungo e torna in continuazione, stimolando di continuo la salivazione. E’ un vino pericoloso, perché ti chiama sempre un nuovo bicchiere.
Si tratta del Teroldego Rotaliano Riserva 2010 di Cantina Mezzacorona. Secondo me il miglior vino per rapporto qualità prezzo oggi in circolazione in Trentino (meno di 8 euro nel circuito GDO cooperativo).
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
non scaricare responsabilità Tiziano: la colpa se sem deventai rompicojoni la deve eser de qualcheduni…
Stefano Ferroni ci può stare come descrizione? Ora sei tu il mio maestro..!
Io il tuo maestro? Ma mai e poi mai… i maestri tali sono e tali rimangono…