[*] Mauro Leveghi è il segretario generale dell’Ente Camerale a cui fa capo anche l’Enoteca Provinciale di Palazzo Roccabruna, a cui si deve questa lodevole iniziativa
COMUNICATO STAMPA
DAGLI ANNI SESSANTA AD OGGI
I BORDOLESI DEL TRENTINO
DAL 27 AL 29 OTTOBRE DALLE 17.00 ALLE 22.00 DEGUSTAZIONI, UN LABORATORIO ENOGASTRONOMICO E IL MENU’ DEL RISTORANTE IL CANT DEL GAL (VAL CANALI)
Erano gli anni Sessanta. Il mondo era in fermento, in bilico tra il vecchio e il nuovo.
In Trentino la viticoltura cominciava ad affrancarsi dalle antiche pratiche colturali, e i vignaioli cominciavano a guardarsi intorno, a fare confronti, ad assaggiare i vini d’Oltralpe, a viaggiare.
Fu allora che due pionieri della moderna enologia, Riccardo Zanetti, dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige e Leonello Letrari, all’epoca enologo della cantina Bossi Fedrigotti, intuirono la possibilità di schiudere nuove prospettive agli orizzonti ancora angusti del vino locale.
Nacquero così – a distanza di poco l’uno dall’altro – i primi bordolesi del Trentino, il Castel San Michele dell’Istituto agrario e il Fojaneghe di Bossi Fedrigotti, due rossi di grande carattere, prodotti con un taglio di Merlot e Cabernet secondo l’uso di Bordeaux.
Fu l’inizio di una nuova epoca per la vitivinicoltura trentina. Il Fojaneghe fu un successo nazionale ed internazionale.
Oggi quei vini sono ancora in commercio e continuano una tradizione di successo che può vantare molti altri rappresentanti, alcuni di grande fama come il San Leonardo. Col tempo i bordolesi trentini hanno saputo rinnovarsi, evolvendo insieme al gusto dei consumatori: non più solo Cabernet e Merlot, ma anche Teroldego e Lagrein in quantità adeguate a dare al vino un’anima più trentina, una nota di terroir che ne fa a pieno titolo uno degli interpreti della vocazione vitivinicola locale.
A questa tradizione Palazzo Roccabruna rende omaggio dal 27 al 29 ottobre con un evento dal titolo ”I bordolesi del Trentino: dai ruggenti anni Sessanta ad oggi” che prevede la possibilità di degustare nelle sale dell’Enoteca – dalle 17.00 alle 22.00 – un’ampia rappresentanza della tipologia.
Giovedì 27 ottobre alle 19.00 Palazzo Roccabruna proporrà un laboratorio del gusto dal titolo “Bordolesi e formaggi d’alpeggio un matrimonio tutto trentino”. Saranno degustate sei diverse tipologie di bordolesi trentini abbinate a quattro tipologie di formaggi d’alpeggio. Non mancherà anche un’incursione nelle terre d’Oltralpe con un bordolese francese e un formaggio francese (Prenotazioni allo 0461/887101).
Sabato 29 ottobre dalle 19.00 alle 22.00 il ristorante “Il Cant del Gal” di Val Canali proporrà a Palazzo Roccabruna un menù che abbina le carni della razza grigio alpina (Presidio Slow Food del Trentino) con i bordolesi. Si parte con Casunzie di mais “Dorotea” e Casolet della Val di Sole con taglio di razza grigio alpina su julienne di cavolo nero e vellutata di zucca delicata. Quindi: Tronchetto di razza grigio alpina brasato alla birra rauca “Bionoc” e purea di rape variegata. E per finire: Tortino di mele Golden e crema vaniglia (Prenotazioni allo 0461/887101).
Palazzo Roccabruna è…
Palazzo Roccabruna è una dimora cinquecentesca situata nel centro storico di Trento, che la Camera di Commercio ha scelto come “Casa dei prodotti trentini”, punto di riferimento per consumatori, enogastronomi e semplici interessati, desiderosi di approfondire la conoscenza dei prodotti tipici del nostro territorio. Il Palazzo, sede fra l’altro dell’Enoteca provinciale del Trentino, ospita nel corso dell’anno eventi e manifestazioni che hanno lo scopo di diffondere una solida cultura di prodotto legata alle tradizioni agroalimentari locali. Nei suoi ambienti opera anche l’Osservatorio delle produzioni trentine, la struttura dell’Ente camerale che studia i settori più rappresentativi dell’agroalimentare e dell’artigianato locale.
Per ulteriori informazioni: www.palazzoroccabruna.it.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Per la verità storica, la paternità dei bordolesi trentini va attribuita al prof. Franco Defrancesco, allora direttore del Laboratorio di Analisi e Ricerca di San Michele. Fu lui che ebbe l'intuizione, che sperimentò diverse proporzioni dell'uvaggio e che definì il Castel San Michele. L'avv. Bruno Kessler, allora presidente dell'Istituto, fissò il prezzo della bottiglia in Mille Lire. Tutta la partita sparì in poco tempo e il passaparola fra gli enologi diplomati di quella Scuola creò la tipologia che permise al Trentino di confrontarsi con i migliori prodotti del range internazionale.
Tiziano Bianchi sai qualcosa in più sull'evento "il bordolese in Trentino "? Selftasting vini ecc ? Il sito istituzionale è scarno di info
per tre giorni il focus sara appunto sui bordolesi, con la solita formula del coupon (credo) insomma un self tasting al tavolo. poi ci sono alcuni eventi piu mirati, quello di giovedi con l'onav e l'abbinamento di una dozzina di bordolesi ad alcuni formaggi di malga http://www.trentinowine.info/2016/10/bordolesi-fo… poi sabato la cena a cura del ristorante cant del gal e abbinamenti bordolesi appunto. per il resto come sempre.