Approfittando della pubblicazione, nei giorni scorsi, dei dati sull’imbottigliamento della DOC Trentino, certificati dalla Camera di Commercio, provo a fare un breve sunto aggiornato al 2015 dell’andamento della produzione dei vini maggiormente rappresentativi del distretto trentino.
Da queste tabelle mancano i dati sulle Ambrusche (Enantio e Casetta Terradeiforti), certificati da un altro ente di controllo. Mancano anche le certificazioni relative all’anno 2012 che Camera di Commercio di Trento non ha mai pubblicato. E per un’analisi completa andrebbero presi inconsiderazione anche gli imbottigliamenti IGT.
Pur con tutti i limiti menzionati, i grafici consentono comunque di cogliere il senso di un declino ormai irreversibile dei cosiddetti vini rappresentativi del Trentino.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
il declino dei nostri vini è evidente uscendo dal trentino…. nessuno li conosce e (spumanti a parte) non si trovano neanche nella gdo. Eppure i colossi cooperativi si vantano di milioni di bottiglie, di super fatturati e i nostri politici li seguono a ruota riempiendosi la bocca di territorio, valorizzazione, vino trentino . Se non fosse per la possibilità di imbottigliare o commerciare vini di altre regioni da anche il nostro comparto sarebbe messo male.