E così, Nereo Perderzolli, dopo 40 di parole e immagini, ha lasciato la Rai e se ne è andato in pensione.
Buon per lui. Però, con tutta la buona volontà di cui sono capace, non mi sembra una buona notizia. Anzi, credo sia una cattiva, cattivissima, notizia. Almeno per me, che da Pederzolli ho imparato molto e mi ero illuso di poter continuare ad imparare. E così ora mi sento orfano.
Ma sono convinto che dovrebbe essere il Trentino, tutto, a sentirsi altrettanto orfano. Da ieri la Rai ha perduta irrimediabilmente una voce attenta e competente. Una narrazione quotidiana intelligentemente critica, soprattutto nel settore dell’agroalimentare territoriale. E del vino. E non si vede all’orizzonte, almeno io non lo vedo, qualcuno all’altezza della lezione di Nereo. Che per molti anni ha provato a raccontare senza piaggeria e il più lontano possibile dal condizionamento dei potenti, della politica e del vino, i tanti territori del Trentino,
Lo ha fatto sempre con l’attenzione acuta e con la curiosità sincera del cronista vero e del giornalista intelligente; capace di inserire le notizie, le storie e l’attualità dentro un contesto più generale, per cercare di fornire al lettore e all’ascoltatore una cifra interpretativa che lo aiutasse a capire e ad andare oltre la superficie banale delle cose. Forse la sua formazione di uomo di sinistra, in questo, lo ha aiutato. O forse questo è stato il suo vero movente, che lo ha spinto a considerare i fatti, anche i fatti del vino, come figli di un contesto storico e di un processo reale. Non semplicemente come accadimenti casuali.
Questo, tutto questo, questo approccio critico alla realtà mi mancherà. E mancherà al Trentino. Perché non è vero che morto un papa, o un giornalista, se ne fa un altro.
Oggi il panorama dell’informazione di settore, almeno nell’agroalimentare, in Trentino mi sembra rinsecchito. Non scorgo in giro, né in Rai né nella carta stampata, una voce, una penna e una curiosità come quelle di Nereo. Vedo solo comunicatori, per lo più modesti. Che fanno comunicazione, per lo più modesta e teleguidata da via Romagnosi.
E la comunicazione, comunque, non è informazione.  E anche questa è stata la lezione etica e professionale di Nereo.

E ora, ciao, ciao: io mi sento orfano di te. E spero, altrettanto, il Trentino. Tutto il Trentino.

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