Hey, egregio presidente Lutterotti, ma com’è ‘sta storia che vorrebbe Cavit interessata ad acquistare Cantine La Versa, uno dei gioielli storici, ma ora in naufragio, dell’Oltrepo Pavese? La notizia è comparsa come indiscrezione l’altro giorno sull’edizione milanese del Corrierone. E poi, ieri, la ha rilanciata, con minuziosi particolari e dichiarazioni virgolettate del direttore Zanoni, l’amico e collega Franco Ziliani su le Mille Bolle Blog (a proposito Franco, bentornato fra noi; ci (mi) sei mancato. Tanto). Insomma è vero o non è vero, egregio presidente, che il consorzio di Ravina è interessato – immagino attraverso il suo braccio armato in terra padana: Cantine Palazzo partner di Terre d’Oltrepo – a mettere le mani, e i soldi e si parla di qualche milionata di euro – su La Versa? Ma i soci di Cavit, le cantine di primo grado, ne sanno qualcosa? Ne sono state informate? E cosa dicono? E i cinque mila soci di queste ultime, i veri azionisti del consorzio, i contadini, cosa ne pensano? Sono stati coinvolti? Sono consapevoli che con questa scelta il loro consorzio radicalizzerà la sua presenza, già piuttosto solida – vedi il catalogo americano Cavit Collection -, sulle denominazioni lombarde? Sono d’accordo loro, gli azionisti, su questo spostamento del baricentro produttivo e commerciale dalle doc Trentino e Trento a quelle dell’Oltrepo? O capiterà, se quella che per ora è solo un’ipotesi dovesse prendere corpo, come è capitato con l’acquisto del noto spumantificio tedesco, qualche anno fa? Allora si seppe tutto ad operazione conclusa. Fu una scelta – che fra l’altro giudicai e giudico ancora positivamente – agita sopra la testa degli azionisti. Sarà ancora così? Anche questa volta? O questa è solo una fantasia accarezzata dal direttore Zanoni e del suo staff, innamorati di un sogno gigantista ed espansionistico? Perché in realtà trovo curioso, molto curioso, che ad annunciare una scelta, o un’ ipotesi, di portata strategica come questa, sia stato un manager cooperativo, seppure di gran vaglia come il dottor Zanoni, e non lei, egregio presidente. Lei a cui, insieme all’intero CdA, compete di prendere queste decisioni. E compete anche di annunciarle. Perché ai manager, almeno in una cooperativa, spetta di far funzionare la macchina e magari anche di guidarla. Ma non di impostare il navigatore per il futuro.

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