Dopo il recente caso, riportato anche su questo blog, dell’ azienda agricola altoatesina gestita dalla signora Elena Walch che ha acquistato terreno in Trentino per fare Doc  Trento,  un altro caso eclatante sta prendendo forma. Ad onor del vero la notizia doveva rimanere segreta almeno fino al primo di aprile giorno in cui l’Amministrazione Comunale di Molveno avrebbe organizzato una conferenza stampa per spiegarne per filo e per segno tutti i dettagli ma un nostro infiltrato ci ha passato prima la sensazionale notizia.
Udite udite!!!
Il noto barone Karl Friedrich Hieronymus von Münchhausen avrebbe fatto uno speciale accordo con il comune di Molveno per coltivare la vite sulle rive del lago dell’omonima sede turistica.
La decisione sarebbe stata presa dopo che, avvenuto lo svuotamento del lago per i motivi già spiegati sulla stampa locale, si è scoperto che il terreno e la pendenza si prestava benissimo alla viticolura.
Il noto barone che è solito passare le vacanze natalizie in quel luogo, ha preso la palla al balzo e ha fatto la sua proposta.
L’amministrazione comunale reduce da inverni senza neve ed estati senza sole, ha accettato di buon grado il progetto del Barone, convinta che la coltivazione della vite può essere una valida alternativa al turismo.
I dettagli che trapelano sono scarni ma sembra che il lago verrà tenuto a livello ridotto così come è adesso per sempre, mentre sulle pendici, si parla di circa 250 ettari di superficie, verranno messe a dimora viti tolleranti le crittogame. Sembra, comunque, che l’amministrazione comunale si sia imposta affinché la parte più bassa del canyon detta “gola” venga coltivata a Groppello questo per un discorso di territorialità e creare così un etichetta con appellativo local: “Groppello alla gola“.
Sembra poi che per seguire le varie operazioni e gestirne il ricavato verrà creata una fondazione dal nome altrettanto local, detta fondazione infatti si chiamerà “Molv.Eno”.
Altri dettagli importanti per ora non sono conosciuti. Intanto, cin cin!