Sono inquieto, siamo alla fine di gennaio e per quanto riguarda il protocollo viticolo per la lotta integrata tutto tace, peggio: finora nessuno ha chiesto a noi viticoltori un’opinione, un semplice “cosa ne pensi” a proposito alle paventate modifiche di questo strumento fondamentale per il nostro lavoro.
A dire il vero il silenzio dura da troppo tempo, a precisamente a cominciare dallo scorso anno quando qualcuno (chi per noi?) decise di limitare l’uso del rame, poi in conseguenza dell’allarme peronospora nell’estate 2016, sempre quel qualcuno decise per noi ma senza spiegarci il perché e il percome di abbandonare quella scelta; ora da quel che si dice, ma non c’è niente di ufficiale, sempre quel qualcuno starebbe per decidere di inserire nuovi prodotti, che a detta di chi li ha usati in altre coltivazioni risulterebbero essere fonte di eritemi sulla pelle per l’operatore che li usa o che entra nel vigneto per le normali operazioni agricole.
E’ possibile? E’ possibile che si facciano scelte molto delicate senza neanche preoccuparsi dell’opinione di noi che siamo gli stakeholders principali del settore? Ma dove siamo? Ma quand’è che noi viticoltori, cooperativi o meno, abbiamo dato questa delega così ampia e a chi?
A questo punto e provocatoriamente lancio un appello: RIDATECI IL MANCOZEB almeno per i primi trattamenti; lo usano in tutto il territorio nazionale, Alto Adige compreso, non vedo perché noi dobbiamo privarcene. Lo so che così dicendo mi attirerò addosso tante critiche, ma non importa: lo faccio apposta per provocare un dibattito perché a me interessa che si discuta anche con noi operatori agricoli prima di prendere decisioni oltretutto sulla nostra pelle. Chiedo troppo?