Totalmente immerso in Conti Zecca, oggi doveroso concludere la giornata con una delle loro bottiglie più blasonate, mix tra Negroamaro e Cabernet Sauvignon (70 e 30); l’annata da me aperta è un Nero 2012, 14% vol alc. Una delle cantine storiche Pugliesi, punto di riferimento per l’enologia Salentina, utilizza quasi esclusivamente uve di varietà autoctone. Di un intenso color granato infonde al naso precisi segnali di ciliegie sotto spirito. Carruba e ruggine, succo di mirtillo, ruggine accompagnato da erbe aromatiche, ancora giovane effonde già note lievi di spezzature e tostature.
Bocca di classe, rotonda e rigorosa con un tannino copIoso e deciso. Passa 18 mesi in barrique e porta con se tutto il cuore vero del Salento. Bello sarà ripercorrere presto un’onda temporale di 15 anni dello stesso vino per capire come le annate sono cambiate e l’evoluzione abbia cambiato la sua innata struttura di pura classe. L’ho assaggiato con un hamburger di Scottona Piemontese con tanto senape macinato a pietra: un abbinamento riuscito perfettamente; ho riassaggiato il vino solo con la senape e anche in questo caso l’abbinamento era esemplare!
“Un vino è eccezionale, quando ci si siede in poltrona, si degusta, si chiudono gli occhi e si vede l’immenso” G. Tachis
Il sommelier, nella mia visione, è un appassionato di vino che dopo aver degustato tanti vini si trova ad un bivio, innanzi a lui, tre strade: “me la tiro” ossia presunzione di sapere tutto, “ingessatura” degustare e valorizzare solo vini blasonati e “continuo a cercare” per conoscere sempre più. Io ho scelto di appartenere alla terza via. All’età di ventun’anni ho avuto, in un giorno di settembre, una folgorazione, inaspettata, davanti ad un calice di vino che mi ha aperto un nuovo immaginario, emozioni a me sconosciute. Ho scoperto che una bottiglia è la sintesi di un perfetto equilibrio fra natura, mano dell’uomo, tecnologia e storia vitivinicola. L’essenza della degustazione diventa espressione di questa conoscenza, creatrice di armonia. Il vino ha la capacità di rendere gli uomini tutti uguali e al pari quando si trovano davanti ad una buona bottiglia da degustare insieme. A volte è proprio il vino che crea questa magia e li rende anche migliori….prosit!!
Raffaele Fischetti – Presidente FIS – Fondazione Italiana Sommelier del Trentino Alto Adige
Lo potremmo definire "un Superapulian".
Lo potremmo definire “un Superapulian”.
Di certo una garanzia di eccellenza Pugliese, vanto fuori regione di quello che i vini regioniali potrebbero essere. Superapulian!!
Bel paragone, di certo uno dei più blasonati prodotti Pugliesi, il 29 marzo in verticale storica a Bolzano!!!